La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania ha notificato una misura cautelare di divieto di dimora nel comune di Agropoli e di divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti di una donna del posto, indagata per atti persecutori, con l’aggravante di aver commesso il fatto anche in danno e alla presenza di minori.
Le accuse
Le condotte contestate, reiterate nel tempo, avrebbero riguardato molestie, ingiurie e minacce nei confronti di una donna, di due coniugi e dei rispettivi figli, tutti minori. I protagonisti della vicenda sono legati dal fatto che i rispettivi figli frequentano la stesse classe dell’istituto comprensivo.
Le indagini sono partite da una serie di denunce, secondo le quali, anche nei pressi della scuola primaria agropolese, la destinataria del provvedimento avrebbe rivolto ingiurie ripetute ai bambini e ai genitori: episodi di comportamenti ossessivi, molestie e intimidazioni che si sarebbero ripetuti nel tempo.
Le denunce e la misura cautelare
Le presunte vittime, esauste e provate, hanno sporto numerose denunce, descrivendo una quotidianità segnata dalla paura: stando alle ricostruzioni, c’è chi ha dovuto lasciare la propria casa, chi ha evidenziato di convivere nell’ansia di un incontro indesiderato e chi starebbe valutando di cambiare scuola al proprio figlio pur di proteggere la serenità familiare.
Il clima di tensione denunciato e il timore per l’incolumità psicofisica delle persone offese hanno spinto i rispettivi difensori – Marco Nigro e Jacopo Cassese – a sollecitare con forza un intervento più incisivo, ritenendo del tutto inadeguate le misure precedentemente adottate. Di qui il provvedimento del divieto di dimora ad Agropoli.
Il commento dei legali
“La notifica odierna rappresenta un passo concreto verso la tutela delle vittime, che da mesi chiedevano protezione e rispetto. Si auspica che la misura adottata possa restituire serenità a chi, in quanto genitore, dovrebbe avere il diritto di vivere la propria quotidianità senza timore, soprattutto negli spazi dedicati alla crescita e alla socializzazione dei figli”, fanno sapere i legali.