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Pollica, minacce a un teste: processo da rifare per Bruno Damiani

Minacciava un teste affinché cambiasse la sua testimonianza. Per la Corte di Cassazione il processo per Bruno Humberto Damiani è da rifare

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 23 Marzo 2022
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Omicidio Vassallo: Bruno Humberto Damiani

POLLICA. Minacce al teste, per la Corte di Cassazione il processo a carico di Bruno Humberto Damiani è da rifare. Negli anni scorsi “O’ Brasiliano”, già accusato ma poi scagionato del delitto di Angelo Vassallo, venne condannato poiché, stando alle accuse, ordinava di minacciare l’ex fidanzato della figlia del sindaco di Pollica anche dal carcere dover era stato rinchiuso per espiare una pena per fatti salernitani.

Le minacce erano finalizzate, stando alle ricostruzioni, a modificare le testimonianze rese dal teste nell’ambito di una indagine per spaccio di droga nel centro del Cilento costiero.

Minacce ad un teste: le decisioni dei giudici per Bruno Humberto Damiani

Bruno Humberto Damiani era stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione in primo grado, poi ridotti a due anni. La Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte di Appello di Salerno la sentenza nella parte relativa alle pene accessorie.

Stesso provvedimento per Sefano Damiani, fratello di Bruno. Nel processo erano stati coinvolti anche due fratelli di San Mauro Cilento, anche loro condannati in primo grado ma poi scagionati.

La vicenda era partita dalle intercettazioni sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Da queste emerse un giro di spaccio di droga nella costiera cilentana. L’ex compagno della figlia del sindaco pescatore sarebbe stato tra gli acquirenti di stupefacente e sarebbe stato minacciato affinché cambiasse la sua versione dei fatti.

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