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Aumentano i contagi, spiraglio per l’ospedale di Agropoli

Al via l'esame dei tamponi, speranze per una parziale apertura del covid hospital

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 22 Ottobre 2020
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Con l’aumento dei contagi potrebbero presto esserci novità anche per l’ospedale civile di Agropoli. Il condizionale è d’obbligo visti i precedenti ma le novità non mancano. La prima certezza è che il nosocomio potrà esaminare i tamponi per il Covid-19. L’Asl Salerno, infatti, su disposizione dell’Unità di Crisi della Regione Campania, ha completato le procedure per avere la fornitura di strumenti e materiali necessari alla diagnosi molecolare di Sars Cov-2 da tampone. Questi sono stati destinati al laboratorio di analisi dell’ospedale civile agropolese, diretto dal dottore Marcello Ametrano. Presto si procederà alla consegna da parte di un’azienda milanese e così anche il nosocomio di Agropoli potrà affiancare quelli di Eboli e Salerno nell’esame dei tamponi.

Il reparto covid

Resta ferma al palo, invece, l’apertura del reparto covid per il quale continua a mancare il personale. Se a luglio, quando il presidio è stato potenziato, mancavano i pazienti, ora il limite è un altro. Non ci sono né medici né infermieri per aprire la struttura e in vista non ci sono concorsi. Lo stesso presidente De Luca ha ammesso i problemi che si registrano sul territorio regionale per l’assenza di personale tanto da appellarsi alla Protezione civile per l’assunzione 600 medici e 800 infermieri, per far fronte all’epidemia. Di questi, però, ne arriverà soltanto una minima parte e non è detto che verranno dirottati ad Agropoli.

La soluzione emersa nelle scorse ore prevede l’attivazione di soli 20 posti di degenza grazie all’utilizzo del personale del reparto di malattie infettive del “San Luca” di Vallo della Lucania, che rappresenta un unico presidio insieme ad Agropoli. L’ospedale vallese, inoltre, a differenza di quanto accaduto in primavera, non accoglierà più i pazienti infetti.

Comunque se la Regione Campania e l’Asl Salerno decideranno di investire, il nosocomio cilentano è pronto ad aprire, così come è stato confermato da una delegazione dell’azienda sanitaria a margine di un sopralluogo. Pronti 29 posti tra degenza, terapia intensiva e subintensiva; per questi ultimi due servizi, però, non è ancora prevista l’attivazione.

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