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Negozi chiusi: scatta la protesta dei commercianti

Insegne accese e chiavi delle attività nelle mani dei sindaci.

A cura di Costabile Pio Russomando
Pubblicato il 24 Aprile 2020
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Cresce il dissenso degli imprenditori per lo stop forzato al commercio a causa delle restrizioni legate all’emergenza coronavirus. Dopo gli sfoghi sui social network sulle difficoltà economiche e l’aumento dei debiti, sono state annunciate nuove iniziative di protesta: “Siccome siete più bravi di noi vi portiamo le chiavi dei nostri locali”. Insomma come gesto simbolico i commercianti di tanti comuni italiani lasceranno accese le insegne ed è stata annunciata l’intenzione di lasciare le chiavi ai sindaci.

La protesta è nata da un movimento spontaneo che vede uniti ristoratori, agroristoratori, pizzaioli, pasticceri e baristi. A questi, poi, si sono uniti danti altri piccoli negozianti. “Per il bene di tutta la categoria – scrive il gruppo Risorgimento Italia – stiamo lottando sino all’ultimo respiro. Il 28 Aprile alle 21 accenderemo le insegne dei nostri locali come simbolo di rinascita ma il giorno successivo andremo dal sindaco a consegnare le chiavi dei nostri locali Risorgimento Italia. Farci aprire in queste condizioni vuol dire farci morire, bisogna capire e studiare in che modo possiamo aprire ma in condizioni sostenibili. Per fare questo gli organi competenti devono farci parlare perché siamo noi imprese il cuore del paese, siamo noi che lavoriamo 14-16 ore al giorno. Se questo non accade entro martedì prossimo, il giorno 29 consegneremo le chiavi”.

In Provincia di Salerno i rappresentanti dell’Associazione Commercianti autonoma hanno già manifestato la loro adesione al Prefetto. “Questa protesta pacifica serve a manifestare il nostro dolore ed il nostro disappunto nei confronti delle istituzioni, in cui crediamo, ma che da ormai 2 mesi hanno abbandonato le imprese italiane, che sono senza fatturato e quindi senza avere una entrata certa, senza avere ancora provveduto alle CIG per i dipendenti che sono preoccupati a loro volta, e di cui ci preoccupiamo a nostra volta”, fanno sapere.

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TAG:Coronavirusnegozi
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