Cronaca

Vallo, neonato chiuso in valigia: sarà eseguita l’autopsia

La madre ha partorito, tagliato il cordone ombelicale con una lametta e adagiato il corpo del bimbo in una valigia. Poi si è presentata in ospedale

Redazione Infocilento

2 Ottobre 2019

Neonato

VALLO DELLA LUCANIA. Era giunta all’ospedale “San Luca” con una forte emorragia. Sottoposta a controllo i sanitari si sono immediatamente resi conto che vi fosse qualcosa di strano e con ogni probabilità la donna, una trentenne di nazionalità moldava, aveva appena partorito. La conferma è arrivata poco dopo. Il caso è stato segnalato ai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, guidata dal capitano Annarita D’Ambrosio, i quali si sono presentati nell’abitazione dove la giovane vive e hanno rinvenuto il corpicino di un neonato all’interno di una valigia. Una macabra scoperta che ha fatto immediatamente scattare l’indagine.

La donna vive nella frazione Angellara di Vallo della Lucania, lavora presso una famiglia del posto come badante. Ieri sera il parto. La 30enne ha fatto tutto da sola, in casa, ha anche tagliato il cordone ombelicale con una lametta usa e getta. Poi, considerata la copiosa emorragia, intorno alle 22.30 ha deciso di chiamare il 118 dicendo di stare male. Un’ambulanza della Misericordia l’ha trasferita all’ospedale “San Luca” dove i medici hanno impiegato poco tempo a capire che aveva appena partorito.

Sul corpicino del neonato già nella serata di ieri è stato eseguito un primo esame esterno del corpo da parte del medico legale Adamo Maiese. Il piccolo era a fine gravidanza. Da comprendere se fosse nato già morto o abbia respirato anche dopo il parto e sia morto proprio perché non ha ricevuto le adeguate cure.

Bisognerà capire, inoltre, perché la madre volesse occultarlo come lascia presumere il fatto che sia stato ritrovato in una valigia. Presente nell’abitazione di Angellara per le prime attività di indagine anche il Procuratore Paolo Itri. Oggi alle 15 verrà eseguita l’autopsia. Sul caso vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. La famiglia presso la quale la donna lavorava non si sarebbe mai resa conto che la 30enne fosse incinta, anche a causa della corporatura robusta.

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