LAURINO. Il comune di Laurino, guidato dal sindaco Romano Gregorio, indice il bando di gara per affidamento ed esecuzione lavori di “ miglioramento statico e restauro dei dipinti del Convento di Sant’Antonio”.
Un intervento necessario al fine di porre rimedio ai danni causati dall’ incuria e dall’abbandono che hanno caratterizzato le opere in questione negli ultimi decenni, e restituire così il valore storico ed artistico al Convento. “Allo stato attuale- si legge nel Bando di Gara- i dipinti si presentano in uno stato di degrado avanzato dovuto, oltre all’incuria e all’abbandono, anche ad infiltrazioni d’acqua, all’umidità e ai fenomeni di degrado climatico che hanno causato sollevamenti ed esfoliazioni, distacchi e abrasioni, discialbi, fessurazioni, fatturazioni e formazioni di sali. Non mancano interventi incongrui realizzati negli anni scorsi».
L’importo a base d’asta dei lavori è di euro 111.969,85 iva esclusa. Le offerte devono essere recapitate entro le ore 12:00 del 21 settembre 2018.
Posto ai piedi del paese, il convento di Sant’Antonio fu costruito sulle rovine del Nosocomio di Sant’Antonio Abate e sorse come istituto di beneficenza e dinnanzi ad esso sostavano i poveri per la distribuzione dei pasti, ma soprattutto gli appestati, tant’è che sembra credibile che sia stato edificato ai tempi della prima ondata di peste, avvenuta nel 1348, anche se grazie all’intitolazione all’eremita Sant’Antonio Abate si pensa che possa essere stato costruito anche prima. Al pianterreno si trovano sette arcate: di queste la seconda rappresenta l’ingresso al refettorio mentre l’ultima l’accesso al chiostro. L’ingresso è sorretto da pilastri arricchiti da numerose pitture che rievocano la vita del Santo. Nelle quattro corsie del portico si trovano meravigliose pitture che riproducono gli stemmi delle famiglie nobili che contribuirono alla costruzione della struttura. Nelle adiacenze del convento di Sant’Antonio da Padova c’è la chiesa. Il portale ligneo d’ingresso, con figure in bassorilievo di Sant’Antonio, San Francesco e altri santi, opera di Girolamo Consulmagno, maestro di intaglio di Aquara, introduce in uno spazio decorato da stucchi pregevoli, con un altare maggiore anch’esso in legno, attorniato da altri otto altari fatti costruire da note famiglie patrizie.