Si accende lo scontro politico attorno al futuro del Teatro Auditorium “Leo De Berardinis”, uno dei principali presidi culturali della città.
I consiglieri di minoranza del gruppo altaVoce, Nicola Botti e Loredana Moscatiello, hanno diffuso una dura nota pubblica con cui accusano l’Amministrazione comunale di aver messo in atto “fatti scellerati” ai danni dell’identità culturale del territorio.
La polemica
Al centro della polemica vi è la Deliberazione di Giunta n. 149 del 14 novembre 2025, che, secondo i consiglieri, sarebbe stata adottata “postuma”, nel tentativo di “dare una parvenza di regolarità” a un presunto affidamento irregolare già in corso.
Secondo la ricostruzione fornita da altaVoce, la pubblicazione della manifestazione di interesse sarebbe arrivata solo dopo essere stati “colti con le mani nella marmellata”, con modalità definite “ridicole e offensive” nei confronti di eventuali altri operatori culturali interessati.
Affidamento contestato e diffide ignorate
Botti e Moscatiello affermano di aver già inoltrato due diffide al Comune, che, stando alla loro denuncia, non avrebbero ricevuto alcuna risposta formale. Le diffide riporterebbero “prove inequivocabili” dell’esistenza di un affidamento gestionale di fatto, non preceduto da procedure pubbliche. La società indicata come beneficiaria, secondo i consiglieri, avrebbe “semplicemente preso possesso degli spazi”, circostanza che viene descritta come un aggravante dell’irregolarità contestata.
Elemento centrale della protesta è l’ipotesi di una conversione dell’Auditorium in una sala cinematografica. Una prospettiva che, nella valutazione dei consiglieri, rappresenterebbe uno “snaturamento” della struttura, ridotta a “contenitore passivo” e privata della sua funzione originaria di luogo di produzione culturale e partecipazione civica. Tale trasformazione, sostengono, tradirebbe la memoria di Leo De Berardinis, cui lo spazio è intitolato, e penalizzerebbe la comunità.
La cultura come “Farmaco Salvavita” e appello alla legalità
Nella loro nota, i consiglieri ricordano come il teatro sia considerato un presidio essenziale in un periodo di “appiattimento generale della società”, con ricadute particolarmente pesanti sui giovani. La cultura, sostengono, svolge un ruolo educativo e sociale irrinunciabile, paragonato addirittura a un “farmaco salvavita” capace di contrastare il crescente impoverimento del tessuto civico.
La minoranza chiede pubblicamente l’immediata sospensione e l’annullamento degli atti contestati, oltre al ripristino dei luoghi e all’avvio di procedure “genuine e trasparenti” per la gestione dell’Auditorium. Secondo altaVoce, scelte che riguardano beni pubblici di tale rilevanza devono essere “slegate da scopi lucrosi” e orientate esclusivamente all’interesse collettivo.
Il gruppo conclude appellandosi ai cittadini affinché non restino “a braccia conserte”, sostenendo che la tutela dei beni culturali richiede un impegno condiviso. “Meritate una città costruita nel rispetto della legalità e della partecipazione”, affermano i consiglieri, che definiscono questa vicenda “una battaglia da combattere insieme”.
