Il dirigente Piero Macellaro con parte della dirigenza e il capitano della Piagginese, formazione che milita nel campionato di Terza categoria girone E, sono intervenuti ieri sera all’interno del programma sportivo, “In Campo”, per presentare il progetto della squadra di Piaggine.
Parola a Piero Macellaro
“Sicuramente per noi lo sport, oltre che il calcio, è una componente fondamentale in quanto è iniziativa sempre lodevole soprattutto in piccoli borghi come il nostro, dove si può dare la possibilità ai giovani, che è questa poi la nostra iniziativa, quella di dare ai pochi giovani rimasti e dei paesi limitrofi la possibilità di scelta appunto di un’attività sportiva come quella di una squadra di calcio, una squadra che ha dei valori, dei principi come l’unione, la coesione.
Noi puntiamo su quello, cerchiamo di concretizzare un progetto che è nato già negli anni addietro, e io con Giuseppe, Carmine abbiamo ripreso le redini di questo progetto per cercare di dargli continuità, essendo noi pure più giovani rispetto diciamo alle vecchie leve, fare da collante tra i ragazzi della squadra e tutta l’attività manageriale, in modo da riuscire in questo progetto”, ha spiegato il dirigente Piero Macellaro. Macellaro ha poi parlato del campionato appena iniziato e degli obiettivi della squadra della Piagginese.
Gli obiettivi
“Siamo a 6 punti in 3 partite, direi che il bottino non è considerare malvagio; gli obiettivi nello sport ci sono sempre, perchè non porsi degli obiettivi ti rende già poco competitivo, il nostro obiettivo principale quando abbiamo fatto la riunione ad inizio campionato era quello di dare continuità al progetto, quindi per noi questa è la priorità, dare una credibilità a questo progetto, poi ovviamente ci preme fare una bella figura quindi è fuori discussione che noi cercheremo di puntare più in alto possibile in classifica come posizione però questo cerchiamo di maturarlo giornata dopo giornata”.
Per quanto riguarda la squadra: “siamo noi che abbiamo preso le redimi manageriali in mano però lo zoccolo duro della squadra è lo stesso, e con il Mister di questi ultimi due anni abbiamo cercato di ricompattare il progetto, di riparare da chi poteva dare una disponibilità importante, pet far sì che non si facciano brutte figure, per sì che ci sia una partecipazione ogni partita da poter garantire uno spettacolo”.

