Prosegue senza sosta l’attività di controllo del territorio nella provincia di Salerno per il contrasto ai reati contro l’ambiente. Una nuova operazione, condotta dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale Capaccio-Paestum in sinergia con il personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Ambientali dell’Associazione Accademia Kronos APS, ha portato alla luce una presunta attività illecita a Roccadaspide. L’intervento avrebbe permesso di interrompere un sistema che vedeva coinvolti un imprenditore locale, un tecnico e un’impresa compiacente.
Le indagini approfondite hanno consentito di individuare il possibile responsabile di un diffuso fenomeno di inquinamento. Gli accertamenti hanno svelato un meccanismo che si baserebbe sull’illecito smaltimento e tombamento di inerti di origine edilizia e altre tipologie di rifiuti, operato in violazione della normativa ambientale vigente.
Il modus operandi: rifiuti interrati per creare parcheggi
Durante il controllo presso l’azienda artigiana ispezionata, i militari e il personale tecnico hanno ricostruito le modalità operative degli indagati. Stando alle accuse, l’imprenditore, agendo in assenza di qualsiasi titolo abilitativo, smaltiva illecitamente tonnellate di rifiuti direttamente nei terreni di sua proprietà. Successivamente, questi materiali sarebbero stati ricoperti con terreno vegetale e terre di scavo.
L’obiettivo di tale operazione sarebbe stato duplice: occultare i rifiuti e modificare l’orografia del territorio per realizzare nuove aree. Nello specifico, l’attività ispettiva avrebbe confermato che i riempimenti effettuati con gli inerti edili servivano a garantire un innalzamento del piano di campagna. Tale modifica era finalizzata all’ampliamento dei piazzali aziendali e alla creazione di una nuova viabilità di servizio, presumibilmente da destinare a parcheggi. L’area interessata da queste trasformazioni copre una superficie stimata di circa 5000 mq.
Scatta il sequestro e le denunce per tre responsabili
Alla luce delle contestazioni, considerato l’impatto del fenomeno e la mancanza di permessi, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro della superficie aziendale e della viabilità di accesso, poiché realizzate tramite l’apporto e il tombamento dei rifiuti.
L’operazione si è conclusa con la denuncia in stato di libertà per tre figure: il titolare della società proprietaria dei terreni, il titolare dell’azienda edile coinvolta e il Direttore dei Lavori del cantiere. Secondo quanto accertato, i tre avrebbero agito in concorso favorendo lo smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi.
