Monte Gelbison - @artur_sansone
Marcare il territorio è un comportamento innato che condividiamo con molte altre specie animali. Tuttavia, a differenza di segni temporanei come secrezioni ghiandolari, alcuni dei segni che lasciamo dietro di noi sono permanenti e possono essere controversi nel messaggio che trasmettono.
Questo è particolarmente evidente quando si tratta di installazioni umane in ambienti montani remoti e ancora relativamente intatti.
Mega panchine, targhe o opere di arte contemporanea che dovrebbero esaltare il contesto montano, in realtà spesso lo peggiorano, perché sono troppo invadenti. Questi elementi, se in eccesso, possono impedire di godere della solitudine e dell’essenza della montagna, impoverendo l’esperienza degli escursionisti.
Le nostre splendide montagne hanno bisogno di tutt’altro! Prima di tutto, è necessario migliorare la sentieristica e formare adeguatamente i giovani per guidare in modo sicuro i numerosi escursionisti, educandoli a un comportamento rispettoso dell’ambiente che stanno visitando. Solo dopo aver fornito una formazione appropriata, si può pensare a ristrutturare le strutture esistenti per creare punti di accoglienza.
Se secondo alcuni queste installazioni dovrebbero elevare il nostro spirito e aiutarci a interpretare il paesaggio, in realtà questi elementi, se troppo numerosi o invadenti finiscono per diventare inopportuni: impedendo di restare da soli con la montagna, di fatto impoveriscono la nostra esperienza.
Il CAI (Club Alpino Italiano) svolge un ruolo importante in questo contesto. Oltre a promuovere l’amore per la montagna e la sua conservazione, il CAI dovrebbe concentrarsi sulla formazione dei giovani e sulla sensibilizzazione degli escursionisti verso una fruizione sostenibile dell’ambiente montano. Questo potrebbe includere programmi educativi, corsi di guida di montagna e campagne di sensibilizzazione sulla conservazione dell’ambiente.
Solo attraverso un approccio olistico che combina una migliore sentieristica, una formazione adeguata dei giovani e la creazione di punti di accoglienza rispettosi dell’ambiente, possiamo garantire che le nostre montagne siano preservate per le future generazioni. Dobbiamo imparare a godere della montagna in modo rispettoso e sostenibile, senza lasciare dietro di noi segni permanenti che potrebbero alterare l’equilibrio naturale di questi preziosi ambienti. Solo così potremo garantire che le nostre montagne rimangano integre e affascinanti per le future generazioni di escursionisti e amanti della natura.