La FP CGIL Agropoli ha accolto con soddisfazione la notizia secondo cui, nelle prossime ore, l’ASL Salerno si appresta a modificare il proprio Atto Aziendale per istituire formalmente il Pronto Soccorso presso l’Ospedale di Agropoli. Una promessa arrivata in piena campagna elettorale dal consigliere regionale e candidato per una conferma a palazzo Santa Lucia, Franco Picarone, che ha trovato il favore del sindacato che considera la promessa “un segnale concreto verso il ripristino del servizio di emergenza-urgenza e verso il pieno riconoscimento del diritto alla salute per la comunità cilentana”.
L’appello del sindacato: servono atti chiari e tempi rapidi
Pur apprezzando l’indirizzo annunciato dall’ASL, la FP CGIL sottolinea la necessità che l’impegno “si traduca rapidamente in fatti concreti, con atti amministrativi chiari e nei tempi più brevi possibili”. Il sindacato avverte che non deve trattarsi di una decisione dettata da logiche pre-elettorali, ma di una scelta strutturale e definitiva, capace di restituire dignità al presidio ospedaliero, ai cittadini e a tutto il personale che da anni garantisce, con sacrificio, la continuità assistenziale.
Dati che parlano chiaro: il PPI ha già un ruolo da Pronto Soccorso
Fin dall’inizio della battaglia per la sanità pubblica nel Cilento, la FP CGIL ha avuto un ruolo centrale, evidenziando gli elevati numeri del Punto di Primo Intervento (PPI) di Agropoli. Nel 2024 sono stati registrati circa 11.970 accessi, mentre a fine agosto 2025 gli accessi hanno già superato quota 8.000. Questi dati confermano che la struttura ha di fatto svolto la funzione di un vero Pronto Soccorso, non di un semplice PPI, il quale – secondo l’Atto Aziendale – è previsto solo in territori con accessi inferiori ai 6.000.
L’intervento della FP CGIL: dal PPI al Pronto Soccorso
Con una nota del 16 ottobre 2025, la FP CGIL ha sollecitato l’ASL Salerno a trasformare il PPI in un vero e proprio Pronto Soccorso, ricordando che Agropoli è classificata come “area particolarmente disagiata”. In base al DM 70/2015, tali aree devono essere dotate di un servizio di emergenza pienamente operativo, e possono quindi prevedere un Pronto Soccorso a tutti gli effetti.
Carenze strutturali e personale: le richieste del sindacato
La FP CGIL ha inoltre evidenziato le criticità del presidio: reparti ridotti, assenza di supporti cardiologici e rianimativi e un flusso di accessi ben oltre i limiti previsti per un PPI. La prospettiva della modifica dell’Atto Aziendale e l’assunzione dei dirigenti medici necessari al funzionamento del Pronto Soccorso rappresentano quindi “una buona notizia per tutto il territorio”. Il sindacato smentisce inoltre la voce secondo cui sarebbe più facile reclutare medici per i Punti di Primo Soccorso, ricordando che “con il Decreto Bollette i criteri di reclutamento sono stati parificati” e che, in realtà, il reclutamento risulta più difficile dove manca il supporto di altre discipline ospedaliere.
Le priorità per il rilancio dell’Ospedale di Agropoli
Tra le richieste principali, la FP CGIL indica: attivazione del Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile, con personale e attrezzature adeguate; servizi di chirurgia diurna o settimanale, come previsto dal DM 70/2015; completamento dei posti letto della Lungodegenza ancora non attivati; apertura del reparto di Riabilitazione con 60 posti letto dedicati; attivazione della Terapia Iperbarica, con la presenza dei rianimatori.
Il sindacato chiede inoltre la valorizzazione dei 60 posti letto dedicati alla Medicina della fragilità, alla Riabilitazione e all’ambulatorio oncologico, affinché il presidio diventi un punto di riferimento stabile per il Cilento e contribuisca a decongestionare le strutture dell’area nord della provincia.
Verso una sanità più giusta per il Cilento
La FP CGIL conclude ribadendo la volontà di seguire da vicino l’evolversi della vicenda, affinché “ciò che oggi è annunciato diventi al più presto realtà tangibile”. L’obiettivo è che Agropoli possa finalmente disporre di un servizio di emergenza-urgenza sicuro, efficiente e dignitoso, all’altezza delle esigenze della popolazione cilentana.
					
							
		
		
		
