È al vaglio delle Procure di Salerno e Napoli una segnalazione dettagliata che getta nuove ombre sull’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno e, in particolare, sulla gestione del corso di laurea in Ostetricia.
Le denunce
Secondo quanto emerge dal documento, inviato anche ai vertici dell’Azienda “Ruggi”, dell’Università di Salerno e alle autorità giudiziarie, sarebbero stati denunciati comportamenti vessatori, minacce, favoritismi e atteggiamenti persecutori nei confronti di numerose studentesse.
La lettera, indirizzata anche ai procuratori di Salerno e Napoli, parla di un clima di paura e ricatti che avrebbe spinto diverse allieve ad abbandonare gli studi o a cambiare corso di laurea, con ripercussioni psicologiche documentate e in alcuni casi anche di natura clinica.
Nel testo si fa riferimento a pressioni indebite, presunti scambi di favori e a richieste di regali o “attenzioni personali” in cambio di agevolazioni accademiche o di tirocinio. Sotto accusa anche presunte attività private legate al settore della maternità, svolte in ambienti non istituzionali e con il coinvolgimento di studentesse universitarie. Una situazione che, se confermata, delineerebbe un quadro di gravi irregolarità deontologiche e disciplinari.
Leggi anche:
La posizione di Mario Polichetti
A intervenire pubblicamente sulla vicenda è Mario Polichetti, responsabile nazionale del Dipartimento Sanità dell’Udc, che ha espresso grande preoccupazione per quanto sta emergendo:
“Siamo di fronte a una vicenda delicatissima che merita la massima attenzione da parte delle istituzioni universitarie e sanitarie – ha dichiarato Polichetti -. Qualora i fatti venissero accertati, si tratterebbe di un episodio gravissimo di abuso di potere e violenza psicologica. È necessario tutelare chi ha avuto il coraggio di denunciare e ristabilire un clima di rispetto e legalità”.
Polichetti ha inoltre ribadito l’urgenza di “un’indagine interna rapida e trasparente” da parte della Direzione generale del Ruggi e del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno, “perché la formazione sanitaria deve essere un luogo di crescita, non di timore o sudditanza”.
 
					 
							
 
		 
		 
		
