Nelle ultime ore è trapelata la notizia che la sesta tappa del Giro d’Italia 2026 dovrebbe partire da Capaccio Paestum e terminare a Napoli. Sarebbe la terza volta nella storia (1993 e 2000) e la prima dopo ben 26 anni.
Il commento
“L’auspicio è che il 1 dicembre arrivi l’ufficialità nel corso della cerimonia di presentazione della Corsa Rosa 2026 – sottolinea il sindaco di Capaccio Paestum Gaetano Paolino – siamo pronti come Amministrazione Comunale e come territorio ad ospitare questo grande evento assicurando la massima collaborazione agli organizzatori.
Una magnifica vetrina per il territorio
L’indotto e la ricaduta in termini di marketing sarebbe notevole per la nostra città che, con un’attenta promozione turistica, godrà di un ritorno importante nel medio e lungo periodo”.
I dati
Ma quanto è importante il Giro d’Italia per i territori che attraversa? Si parla di circa 11 milioni complessivi di spettatori che seguono le gare in ogni edizione lungo il percorso del Giro.
Di questi, il 25% dorme almeno una notte fuori casa per seguire la corsa. Risultato? Una spesa media di 250 euro per chi resta a pernottare, che scende a 95 euro per chi si sposta in giornata.
Una fetta importante dell’indotto lo portano però anche i residenti. La giornata del passaggio del Giro in città è, per tradizione, un momento di festa condivisa.
Sette spettatori su dieci vengono da località diverse da quella di tappa, il 52% dichiara di assistere dal vivo a una tappa per ragioni turistiche, il 30% intende tornare nelle città visitate durante il Giro.
E poi c’è il turismo straniero: l’11% degli spettatori arriva da fuori dall’Italia. Per quanto riguarda i dati di media, stampa e tv, anche in questo caso i numeri sono eloquenti: tra giornalisti e fotografi, gli accreditati sono più di duemila con un’audience complessiva che supera i 750 milioni di spettatori e con più di 190 Paesi collegati da tutto il mondo


