Con la chiusura dell’anno scolastico 2024-2025, arriva puntuale il bilancio del Provveditorato agli Studi di Salerno. A stilare una fotografia precisa, ma non priva di ombre, è il provveditore Mimì Minella, che si dice soddisfatto del lavoro svolto, pur ammettendo che il contesto resta critico.
Perse circa 160 classi
Il dato più drammatico è legato alla perdita di circa 160 classi sull’intero territorio provinciale, un effetto diretto del crollo demografico che continua a colpire duramente, in particolare le aree interne del Cilento e alcuni comuni della Costiera Amalfitana. “Il problema è strutturale”, afferma Minella. “Meno alunni significa meno classi, e meno classi vogliono dire meno posti di lavoro. È una realtà che dobbiamo affrontare con serietà”.
L’impegno dell’ufficio scolastico provinciale
Nonostante il quadro preoccupante, Minella sottolinea con fermezza l’importanza del lavoro svolto dall’Ufficio scolastico provinciale, che ha permesso di contenere i tagli e di mantenere sul territorio le classi dovute per legge, evitando così conseguenze ancora più gravi in termini di disoccupazione e desertificazione scolastica. “Siamo riusciti, dichiara, a difendere il diritto all’istruzione nei piccoli centri, assicurando la sopravvivenza delle scuole in molte aree marginali”.
Bilancio tra luci e ombre
L’istruzione salernitana tiene, ma il futuro richiede scelte coraggiose, investimenti mirati e una visione a lungo termine che metta al centro la scuola come presidio sociale, culturale e civile.