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Campania modello virtuoso per le fonti rinnovabili: ecco il report di Legambiente

Sono 20 le comunità energetiche rinnovabili, con prevalenza nelle aree di Napoli (35%) e Benevento (30%), seguite da Avellino (15%), Salerno (10%) e Caserta (10%)

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 13 Novembre 2025
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Agrofotovoltaico

C’è una Campania virtuosa, una regione guida ed esempio per le altre regioni. È la Campania delle fonti rinnovabili con risultati evidenti e concreti: nel 2024 si registra rispetto al 2023 +13,6% sulla potenza installata e +27,6% del numero di impianti da fonti rinnovabili.

La fotografia sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nella nostra regione è stata scattata da Legambiente Campania nell’ambito del Forum Energia, che si è svolto stamattina presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Salerno, nell’ambito del progetto nazionale #perunsaltodiclasse di Legambiente e Kyoto Club.

I numeri

Nel biennio 2023–2024 la Campania ha registrato una crescita del numero di impianti da fonti rinnovabili, passando da 67.172 a 85.697 unità, con un incremento del 27,6%. L’aumento è trainato quasi esclusivamente dal fotovoltaico, che cresce del 27,9%, mentre eolico, idroelettrico e bioenergie restano sostanzialmente stabili. Questo dato riflette la rapida diffusione dei piccoli impianti domestici.

Sul fronte della potenza installata, la Campania raggiunge 4.276 MW complessivi nel 2024, con una crescita del 13,6% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso il contributo principale proviene dal fotovoltaico, che aumenta di 295 MW (+24%), mentre l’eolico cresce di 218 MW (+11%). Nonostante l’espansione infrastrutturale, la produzione complessiva da fonti rinnovabili cala del 5,8%, passando da 6.688 a 6.298 GWh.

Il fotovoltaico cresce del 23,7% ma non basta a compensare la riduzione dell’eolico (−11,2%, oscillazione naturale dipendente dal vento) e soprattutto dell’idroelettrico (−41,5%, da una forte assenza di precipitazioni nel 2024). Le bioenergie mostrano invece un incremento del 9,9%, confermandosi una fonte stabile e strategica nel mix energetico regionale.

Il confronto con le altre Regioni

Nel confronto tra regioni, la Campania risulta ottava per potenza installata (4.276 MW) e nona per produzione da FER (6.298 GWh); se si considerano le sole regioni del Sud-Italia, la Campania risulta terza per potenza e per produzione, a seguito di Puglia e Sicilia. L’eolico resta il principale pilastro della generazione campana, con oltre 2.177 MW di potenza e 3.666 GWh di produzione, collocando la regione al terzo posto in Italia per entrambe le voci.

Leggi anche:

Energie rinnovabili, Campania virtuosa. Bene il Cilento

Il fotovoltaico segue con 1.525 MW e 1.431 GWh, mentre bioenergie e idroelettrico mantengono quote più ridotte ma complementari. La ripartizione per fonte mostra che, per potenza, l’eolico rappresenta il 50,9%, il fotovoltaico il 35,7%, l’idroelettrico il 7,8% e le bioenergie il 5,6%; per produzione, invece, l’eolico incide per il 58,2%, il fotovoltaico per il 22,7%, le bioenergie per il 12,9% e l’idroelettrico per il 6,2%. Ciò evidenzia la dipendenza strutturale della Campania dal vento, con un crescente apporto del solare e una diversificazione ancora limitata.

Il commento

“Da anni – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – raccontiamo come il modello campano nel governo e nella gestione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile rappresenta un riferimento importante per le azioni necessarie per facilitare la decarbonizzazione del Paese. Rispetto delle tempistiche nella valutazione dei progetti, confronto con le istituzioni locali, le comunità e le imprese per realizzare impianti funzionali alla produzione energetica rinnovabile ma anche al rispetto e allo sviluppo territoriale.

Tante le buone pratiche sintetizzate nei dati presentati che dimostrano gli importanti passi avanti che ci auguriamo siano priorità anche della futura amministrazione regionale.  Continui a essere la Campania punto di riferimento della transizione energetica in un contesto nazionale che invece continua a vedere rallentamenti e ostacoli. Deve essere chiaro che le rinnovabili sono tra i settori trainanti della nuova occupazione dell’economia verde, che può riguardare in modo prioritario il meridione d’Italia.

Sarebbe una vera sconfitta perdere questa occasione storica che può permettere alle giovani e ai giovani del Sud di poter scegliere se restare a vivere e lavorare nei loro territori, possibilità di scelta che oggi non gli è sempre garantita.”

Un segnale importante arriva dalle venti comunità energetiche rinnovabili registrate sul portale GSE (dati GSE aggiornati al 31 maggio 2025), distribuite tra tutte le province, con prevalenza nelle aree di Napoli (35%) e Benevento (30%), seguite da Avellino (15%), Salerno (10%) e Caserta (10%).

Le potenze installate sono ancora contenute, da pochi kW a circa 100 kW per comunità, ma rappresentano un segnale incoraggiante di partecipazione e innovazione dal basso. Il bando regionale sulle comunità energetiche mostra un buon livello di attivazione: a partire dai 246 beneficiari, il 55% ha completato lo studio di fattibilità, il 53% ha formalizzato l’atto costitutivo e il 37% ha già i progetti conclusi.”

“Questi dati – conclude Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – confermano l’interesse crescente del territorio per modelli di autoconsumo collettivo e produzione condivisa di energia rinnovabile.

Una sfida dal basso per cittadini, imprese e terzo settore che guardano a produzione e consumo di energia rinnovabile di prossimità per la decarbonizzazione domestica e industriale, ma allo stesso tempo per percorsi di innovazione sociale e lotta alle povertà.  Proseguire su questa strada è necessario per vincere insieme crisi climatica, sociale e ambientale.”

TAG:fonti rinnovabililegambiente
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