La nuova puntata di Prova d’Inchiesta, il programma di La7 condotto da Pinuccio (Alessio Giannone) insieme all’inseparabile Sabino, andrà in onda mercoledì 3 dicembre in seconda serata, portando gli spettatori in un viaggio tra i piccoli centri del Salernitano e della Basilicata.
Una puntata costruita sul campo, tra domande dirette, ironia pungente e rigore giornalistico, per raccontare territori ricchi di storia e identità ma segnati anche da criticità e tensioni amministrative.
Alla scoperta dei piccoli centri
Il percorso di Pinuccio e Sabino farà tappa in Auletta, Pertosa, Polla e Buccino, quattro realtà vicine ma spesso divise da contese amministrative, rivalità locali e differenze nella gestione delle risorse.
Attraverso interviste ai sindaci, confronti con la popolazione e sopralluoghi sul campo, Prova d’Inchiesta racconterà le sfide più urgenti che questi paesi devono affrontare: servizi essenziali ridotti, problemi infrastrutturali, rapporti complessi tra comunità confinanti e le aspettative di cittadini che chiedono di essere ascoltati.
Un viaggio che offrirà uno spaccato autentico del Salernitano interno, dove la vita quotidiana è segnata da resilienza, identità forte e dalla volontà di preservare i propri territori nonostante le difficoltà.
Nella seconda parte della puntata, la troupe si sposterà in Basilicata, nel piccolo comune di Savoia di Lucania, epicentro di un acceso dibattito: la proposta di cambiare nome al paese, una questione identitaria che affonda le sue radici nella storia post-unitaria.
Pinuccio e Sabino ascolteranno le voci di cittadini e amministratori, ricostruendo le motivazioni e le tensioni che animano questa discussione, simbolo del legame profondo tra memoria, territorio e identità collettiva.
La mission
Il programma continua così la sua missione: attraversare l’Italia dei piccoli comuni – che rappresentano circa il 70% del totale nazionale – per dare spazio a comunità spesso ignorate dai grandi racconti televisivi.
Un viaggio che mette in luce difficoltà concrete, come la mancanza di servizi essenziali o la distanza dai centri maggiori, ma anche la vitalità, la passione e l’umanità di territori che costituiscono l’anima più autentica del Paese.
