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Il pungitopo: pianta di Natale ricca di benefici per il nostro organismo: ma attenzione alle bacche

È tra le piante portafortuna di Natale ma non tutti sanno che il pungitopo è anche ricco di benefici. L'importante è non mangiarne i frutti

A cura di Gennaro Maiorano
Pubblicato il 20 Dicembre 2022
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Pungitopo

Passeggiando per le campagne del Cilento in questo periodo dell’anno possiamo incappare in una pianta bella da vedere ma soprattutto celebre per le sue virtù. Parliamo del pungitopo, un arbusto che ha molti benefici per il nostro organismo.

Da sempre il pungitopo è conosciuto come una importante pianta medicinale, per chi è scaramantico anche di buon auspicio per Natale e il nuovo anno.

Ma prima di parlare dei benefici del pungitopo proviamo a sapere di più su questa pianta.

Pungitopo: le caratteristiche di questa pianta

Il pungitopo è un sempreverde della famiglia delle liliacee. I getti sono di forma cilindrica, rossastri e succosi. Le foglie terminano con un muicrone pungente. I fori sono piccoli e isolati di colore verdastro.

Questa pianta fiorisce tra febbraio ed aprile. Il suo frutto è una bacca di colore rosso vivo che matura nell’inverno successivo alla fioritura. Nel nostro Cilento possiamo trovare il pungitopo anche oltre i mille metri.

Il pungitopo: una pinata portafortuna

Il pungitopo rientra tra le piante considerate portafortuna del periodo natalizio. Una credenza diffusa già nelle popolazioni antiche. I latini si scambiavano i rami di pungitopo durante le celebrazioni come simbolo di buon auspicio. Per i primi cristiani, invece, era simbolo di fertilità ed abbondanza.

Da queste credenze nasce la tradizione di utilizzare il pungitopo durante le feste natalizie, per augurare felicità in vista dell’anno nuovo.

L’uso in cucina

Non tutti sanno che in primavera spuntano i nuovi getti (germogli) del pungitopo, i cosiddetti turioni. Questi possono essere consumati dopo la cottura o essere conservati sott’olio o sottaceto. Hanno un sapore simile agli asparagi anche se un po’ più amaro. Ecco perché si cuociono con acqua e aceto.

Possono essere utilizzati come antipasto o per accompagnare carne, uova, risotti, frittate, ecc… Attenzione a raccogliere i turioni quando sono ancora teneri. C’è addirittura chi li prende quando sono sotto terra.

Ma quali sono le proprietà e i benefici del pungitopo?

Proprio in virtù delle sue grandi proprietà per il nostro organismo il pungitopo è considerato una pianta medicinale dai mille benefici. Esso ha infatti proprietà diuretiche, aiuta ad eliminare i cloruri, è un sedativo e antinfiammatorio per le vie renali, serve a combattere i calcoli ai reni, la gotta, l’artrite, i reumatismi, le cisti e la gotta.

Basta così? No, perché tra i benefici del pungitopo c’è l’essere un vaso ricostruttore utile per combattere le vene varicose. Infine è utilizzato per emorroidi e flebiti.

Ad essere consumato è prevalentemente il rizoma che si può raccogliere tra tra autunno e primavera, prima dell’emissione dei turioni; anche questi ultimi hanno i medesimi principi attivi. Fate molta attenzione a non mangiare le affascinanti bacche rosse: quelle sono velenose.

Il nome

Abbiamo i visto i benefici, ma ora c’è un’ultima curiosità: perché questa pianta si chiama pungitopo? Il suo nome scientifico è in realtà riscus aculeatus. Un tempo veniva utilizzata per avvolgere le provviste. In questo modo si tenevano lontani i roditori. Di qui il nome.

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