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Eboli, terzo settore in coro: «Rinnovamento e qualità per azienda speciale – ex Piano di Zona»

Subito la nuova Azienda speciale e ruoli di governo di alto profilo professionale e umano: le richieste per l'ex Piano di Zona

A cura di Silvana Scocozza
Pubblicato il 19 Dicembre 2022
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Municipio di Eboli

Il terzo settore chiede rinnovamento e qualità degli organismi dirigenti per l’azienda speciale (ex Piano di Zona). È quanto emerge in una nota firmata da una pluralità di associazioni. Nello specifico: Roberto Cuomo Onlus, Levi&Scotellaro Aps – Ets, Gattapone Aps – Ets, L’Ermice Aps – Ets, Cinema sociale 99 Aps – Ets, Forno di Vincenzo Odv – Ets, Mo’ Art Aps – Ets, Noi Amici dell’Hospice e dell’Ospedale di Eboli Aps – Ets, Sassolini Bianchi Cooperativa sociale, il Giardino Segreto Aps – Ets, Oratorio Anspi San Francesco Aps – Ets, Proloco Eboli Aps – Ets, DPI Campania Odv – Ets, Pro Handicap Odv – Ets.

Piano di Zona: la nota delle associazioni

«In un momento in cui il nostro Piano di Zona dalla forma convenzionale transita verso la forma giuridica dell’Azienda Consortile Speciale, si richiama l’attenzione della politica a non arenarsi nelle beghe dei giochi di palazzo», si legge nel documento.

Nello specifico i rappresentanti del terzo settore chiedono tempi celeri e «una “governance di elevato profilo umano e professionale” nonché  “competenze adeguate alle singole funzioni e ruoli istituzionali”; dovrà vedere la partecipazione, né episodica, né periodica ma stabile dei soggetti del Terzo Settore, attraverso il Tavolo Permanente del Terzo Settore».

«Sarebbe opportuno – prosegue la nota – che una qualsiasi forza politica che volesse “riqualificare” l’approccio alla gestione delle politiche sociali e di welfare reimparasse i punti fondamentali del linguaggio sociale, investisse in competenze di alto profilo morale e professionale ed evitasse di perseguire una prospettiva “cleptocratica”, intesa come la spoliazione sistematica “del valore delle competenze qualificate” e di “adeguati ruoli istituzionali” da mettere in campo.

L’invito è affinché «Si adottino criteri di trasparenza e chiarezza nelle relazioni intercorrenti tra titolarità politico istituzionale della programmazione, supporto tecnico alla stessa e funzione di gestione e di produzione/erogazione di interventi e servizi» e «Non si reiterino logiche gestionali e paradigmi operativi già fallimentari in passato».

Le richieste

A tal fine, gli Enti del Terzo Settore facenti parte del Tavolo Permanente chiedono ai comuni: di scegliere «ruoli di governo di alto profilo professionale ed umano; di costituire l’Azienda Consortile Speciale entro e non oltre il 31 dicembre»

Vi invitiamo a farvi protagonisti della costruzione di una comunità di cura e di un nuovo approccio culturale alla gestione delle politiche sociali e di welfare, evitando quei, poco graditi, interventi a gamba tesa nelle piaghe aperte del tessuto sociale dettati dalla sola gestione del potere perché, così facendo, invece di prendervi cura di queste ferite le infettate ulteriormente, aumentando la marginalità sociale.

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