Un progetto per affrontare i disturbi dell’apprendimento a Padula. L’iniziativa porta la firma di Comune e Istituto Omnicomprensivo di Padula, guidato dal Dirigente scolastico Pietro Mandia. Il progetto ha il titolo “DSA a scuola: Osservare per prevenire ed intervenire”. È finalizzato ad individuare la presenza di indicatori precoci di un possibile disturbo dell’apprendimento negli alunni della scuola primaria.
Nell’ambito della scuola elementare, l’individuazione di bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) avviene generalmente con ritardo. Si tratta infatti di bambini che non presentano deficit intellettivi globali e neurologici-sensoriali. Pertanto le difficoltà vengono generalmente attribuite a mancanza di interesse o scarsa applicazione allo studio.
Ciò ha conseguenze negative sul bambino sia di tipo psicologico che di rendimento scolastico. È necessario, quindi, provare ad individuare in tempo eventuali difficoltà così da evitare traumatici fraintendimenti e agire poi con strategie di recupero più specifiche e commisurate al grado e al tipo di difficoltà.
“Questo progetto – precisa la consigliera comunale delegata alla scuola, Roberta Giudice – può aiutare davvero a individuarli eventuali Disturbi Specifici dell’Apprendimento tra i nostri piccoli alunni e aiutare a compensarli con il tempo e con una buona attività di potenziamento e riabilitazione”.
L’iniziativa sarà affidata alla psicologa, psicoterapeuta, esperta DSA e socia AID, Anna Linda Palladino, e alla pedagogista e tutor DSA Ines Priore, comprende una fase di screening in grado di predire un disturbo con una certa attendibilità.
Prevista la somministrazione di prove a tutta la classe, dopodiché si passerà alla correzione dei test e alla tabulazione e interpretazione dei risultati. Infine, saranno forniti i risultati alle famiglie degli alunni sottoposti allo screening.
In seguito alla restituzione della valutazione verrà attivata una fase di potenziamento didattico. A svolgerlo degli insegnanti nei confronti degli alunni che hanno mostrato difficoltà.
Infine, se i fattori di rischio dovessero persistere, si chiederà ai genitori dell’alunno di rivolgersi a una struttura competente per la diagnosi.