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EGO International, il ruolo dell’agroalimentare per la ripresa

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 28 Settembre 2020
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Dopo il difficile periodo passato, non mancano i segnali che fanno sperare in una prossima ripresa economica. Le buone notizie e le opinioni positive vengono specialmente dal mondo dell’export che, a quanto sembra stando a dati e recensioni, sta vivendo trend contrastanti. In particolare, fanno notizia i numeri in crescita dell’export di mozzarella di bufala, quasi un simbolo della migliore qualità dell’agroalimentare locale. Le cifre, condivise da uno studio di Intesa Sanpaolo, indicano un aumento di oltre il 19% nel primo trimestre dell’anno. Un successo dovuto specialmente a quelli che sono due dei mercati di importazione principali: Francia (primo importatore) e Regno Unito (terzo importatore).

L’esempio della mozzarella di bufala è indicativo rispetto alla grande competitività dell’intero settore alimentare del Mezzogiorno e in particolare della Campania. Ne conferma i buoni risultati nel tempo l’agenzia specializzata in internazionalizzazione e consulenza EGO International, che ha in passato espresso opinioni molto positive relativamente all’agroalimentare della campania e del Sud. Non è infatti da escludere che la ripresa del tessuto economico locale passi proprio dalla capacità delle PMI e delle aziende locali di cogliere i vantaggi dell’internazionalizzazione e dei mercati esteri. L’ultima recensione pubblicata sul sito ufficiale di EGOInternational offre infatti alcuni spunti interessanti. Si tratta dell’analisi basata sulle opinioni e i dati del rapporto Sace-Simest e sulle recensioni di Assitol. In particolare, proprio l’associazione di categoria dei produttori di olio d’oliva esprime ottimismo per quanto riguarda i trend della vendita all’estero di questo prodotto in larga parte “Made in Sud”.

Come espresso da EGOInternational, infatti, gli esportatori di olio d’oliva possono guardare con interesse ad alcuni mercati emergenti, come quello dell’europa dell’est. Sebbene infatti infatti l’Europa orientale a mostrare i trend di crescita più ottimistici per questa particolare merce, le cui esportazioni verso l’est sono aumentate nell’ultimo lustro del settanta percento. Sono insomma questi i segnali che fanno sperare nel ruolo positivo dell’esportazione per l’economia del sud, un tema osservato con interesse nelle recensioni di EGO International, che da tempo evidenziavano le possibilità per le aziende campane che decidevano di investire in un processo di internazionalizzazione. In particolar modo, le opinioni e gli approfondimenti di EGO International citavano come ‘fiori all’occhiello’ dell’export campano i settori alimentare, tessile, farmaceutico, dei mezzi di trasporto e dei prodotti in metallo. Utile, per apprezzare meglio le potenzialità della vendita all’estero dei prodotti campani, dare uno sguardo anche ai mercati di destinazione delle merci. Questi non si limitano infatti ai più vicini partner commerciali dell’UE, ma includono anche Paesi extraeuropei come gli Stati Uniti, ma anche la Corea del Sud e il Giappone. Stando ai numeri, alle recensioni, alle opinioni degli esperti e ai risultati ottenuti negli anni precedenti, la Campania sembra avere le carte in regola per fare della vendita all’estero un asset importante per la sua economia.

L’auspicio è che il trend possa coinvolgere anche le PMI e gli imprenditori che devono ancora affacciarsi per la prima volta sul mondo del commercio estero: investimenti in formazione, e nel supporto delle realtà più piccole restano dunque fondamentali per creare una base solida per l’export della regione. Si tratta di una sfida che va affrontata con il piede giusto, per essere trasformata nell’opportunità necessaria a ripartire più forti di prima.

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