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Aborti illegali in ospedale: ‘Siamo sgomenti e avviliti’

Anche l'Asl ha deciso di istituire una commissione d'inchiesta

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 18 Agosto 2016
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Anche l’Asl ha deciso di istituire una commissione d’inchiesta

Il sindaco di Sapri Giuseppe Del Medico, insieme ai responsabili Spi Cgil (Gerardo Trani e Domenico Vrenna), al responsabile di Cittadinanza Attiva Lorenzo Latella e del Tribunale del Malato Vincenzo Lovisi, ha inviato una nota ai vertice della Regione Campania e dell’Asl Salerno mer manifestare il suo stado d’animo e quello del comprensorio per le recenti indagini che hanno riguardato l’ospedale Dell’Immacolata, “che stanno evidenziando un vero e proprio sistema di corruzione e di illegalità all’interno del Reparto di Ginecologia”.

“Siamo sgomenti e avviliti – esordisce Del Medico – Lo sgomento nasce dall’apprendere che era in atto nella nostra struttura un vero e proprio sistema che definiamo, senza possibilità di essere smentiti, criminale, e che vedeva la collusione di alcuni membri del personale medico ed infermieristico. Tale sistema ha messo a repentaglio la salute di decine di utenti che si rivolgevano alla struttura ospedaliera al fine di risolvere i propri problemi di salute e non di vederli, invece, in qualche caso, aggravati. Oltretutto la corruzione del personale indagato ha recato un danno economico all’intera comunità, favorendo la crisi del sistema ospedaliero, e sanitario in generale, al solo scopo di rubare risorse destinate ad un servizio pubblico del quale si era e si è, purtroppo, tuttora operatori”. L’avvilimento che proviamo, invece, deriva da due fattori ben distinti. Il primo riguarda la nostra azione di cittadini impegnati quotidianamente, ognuno nella propria istituzione, o ente, o associazione nel tentativo di salvaguardare la sanità locale e migliorarla al solo scopo di favorire i cittadini e gli utenti in generale. Tale lavoro e tale lotta risultano oggi isolate, quasi compromesse, dal fatto che risultano essere gli stessi operatori di quella sanità che noi cerchiamo di proteggere a minarla dall’interno per pura avidità. Ma il nostro senso civico va oltre la volontà di quei pochi di mercificare la sanità locale e pertanto continueremo a lottare per evidenziare le carenze presenti e denunciare prevaricazioni e corruzione.
L’altro aspetto che ci lascia maggiormente avviliti è il silenzio di gran parte di quel personale medico ed infermieristico che in altre situazioni si è mostrato invece solerte nel puntare il dito contro colleghi, spesso asserviti al potente politico di turno. Un’offesa alla memoria di Don Giovanni Iantorno e delle tante persone che hanno pagato un prezzo altissimo per il nostro ospedale”.

Sul caso, il comitato il Comitato per l’ospedale resta in costante mobilitazione. “Siamo quotidianamente informati sulla evoluzione delle indagini e continueremo a controllare e a denunciare quanto accade, anche arrivando alla possibile costituzione di Parte Civile in un eventuale processo”.

Nell’inchiesta sugli aborti illegali sono coinvolti Bruno Torsiello, primario di ginecologia e la sua assistente Rosa Vomero. Il medico è accusato di peculato, falso in atto pubblico e violazione delle legge sulla gravidanza. L’assistente solo di peculato. Sul caso anche l’Asl ha deciso di vederci chiaro istituendo una commissione d’inchiesta.

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