Cronaca

Truffe sportive: scatta il blitz. Sospetti anche su una gara della Salernitana primavera

La Procura di Reggio Calabria ha portato alla luce una presunta associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, culminata in un blitz congiunto di Carabinieri e Guardia di Finanza.

L’operazione ha portato agli arresti domiciliari di cinque indagati, tra cui l’arbitro Luigi Catanoso.

Catanoso, già sospeso dagli organi di giustizia sportiva, è finito ai domiciliari insieme ad altri quattro soggetti.

Nessun calciatore risulta coinvolto nell’inchiesta.

Il meccanismo della corruzione arbitrale

Il sistema di frode era essenzialmente basato sulla corruzione di arbitri al fine di manipolare i risultati delle partite e trarre profitto dalle scommesse sportive. Come spiegato in conferenza stampa dal procuratore Borrelli, “Il meccanismo si realizzava essenzialmente attraverso la corruzione di arbitri che dirigevano la partita in maniera tale da condizionare il risultato allo scopo di realizzare poi dei profitti con le scommesse sportive”.

L’attività investigativa, iniziata nel gennaio del 2024, ha preso il via da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativa a un flusso anomalo di scommesse.

I soggetti toscani coinvolti “fornivano capitali, ricevevano i soldi e le puntate attraverso la creazione anche di fittizi conti-gioco, intestati a terzi che venivano utilizzati sia per fare le scommesse sia per incamerare i profitti delle stesse”.

Le partite sotto la lente della magistratura

Le indagini si sono concentrate su incontri di calcio delle categorie Primavera, Primavera 2 e Serie C, tra cui Salernitana – Entella.

I granata vinsero 2 a 1 realizzando il gol decisivo al 97′. Catanoso in quell’occasione assegnò una punizione indiretta in area di rigore che propiziò il gol dell’Entella, poi tre calci di rigore tra cui quello che consentì alla Salernitana di vincere.

Intercettazioni svelano il modus operandi

Le intercettazioni si sono rivelate cruciali per ricostruire il presunto modus operandi dell’associazione. Il sodalizio avrebbe agito per garantire il verificarsi del pronostico “over” (un numero elevato di reti) nelle scommesse, si ipotizza attraverso la concessione di numerosi rigori, spesso inesistenti, ma anche con espulsioni senza reale motivazione per favorire le squadre ritenute più deboli. L’obiettivo sarebbe stato quello di garantire introiti più elevati, anche grazie all’utilizzo di provider di scommesse esteri non autorizzati in UE.

Ruoli e l’ossessione per i profitti

L’arbitro Luigi Catanoso stando alle accuse aveva il ruolo di reclutatore, con il compito di individuare e corrompere altri colleghi designati per gli incontri, offrendo o promettendo somme di denaro. A finanziare il tutto sarebbero stati i titolari un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze.

Gli inquirenti ritengono che gli arrestati stessero pianificando un’espansione degli interessi anche sui campionati professionistici.

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