Era attesa per la giornata di domani, 17 ottobre, nei pressi del Tribunale di Salerno, una manifestazione di vicinanza concreta in supporto del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. L’ufficiale è imputato nell’ambito dell’udienza preliminare per l’omicidio dell’ex sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Tuttavia, in seguito alla tragedia che ha colpito l’Arma dei Carabinieri a Castel d’Azzano, dove tre militari hanno perso la vita, lo stesso Cagnazzo ha richiesto il rinvio dell’evento. Sarebbero state circa 250 le persone pronte a raggiungere Salerno.
La motivazione alla base del rinvio risiede nella volontà di onorare il dolore per i carabinieri deceduti e feriti a Castel d’Azzano. Il colonnello Cagnazzo ha definito i militari scomparsi “tre fratelli d’arme” e ha sottolineato l’importanza di onorare “con il silenzio e la vicinanza i morti e i feriti dei tragici fatti di Castel d’Azzano, il sacrificio di chi seguendo la strada del dovere è passato avanti“.
Il rinvio sposta l’ordine delle priorità, ponendo in primo piano il lutto dell’Arma. Cagnazzo, per il quale “oggi è il giorno del dolore, sempre fieri degli alamari cuciti sulla pelle”, ha voluto così manifestare la sua vicinanza in un momento di grande sofferenza per l’Istituzione.
L’annunciata manifestazione era stata organizzata da amici e parenti dell’ufficiale proprio per esprimere sostegno in un momento delicato della sua vicenda giudiziaria. Lo scorso 16 settembre è infatti iniziata al tribunale di Salerno l’udienza preliminare per l’omicidio Vassallo.
Oltre al colonnello Fabio Cagnazzo, risultano imputati anche l’ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, Romolo Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Giovanni Cafiero.
Nonostante il rinvio della manifestazione, il colonnello Cagnazzo è tornato, seppur brevemente, sulla sua posizione processuale. Nella nota, l’ufficiale ha ribadito la sua “piena e incrollabile fiducia nella magistratura” e ha espresso la “certezza della propria assoluta estraneità ai fatti contestati”.
Cagnazzo ha concluso la sua dichiarazione manifestando la convinzione di poter presto “tornare presto operativo nell’Arma”, con la prospettiva che “Verrà il giorno della giustizia”.