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Crisi del lavoro, 34 operai a rischio nel Vallo di Diano

Continuano i problemi alla Ergon, la società che si occupa della raccotla rifiuti nel Vallo di Diano che nei mesi scorsi ha annunciato il licenziamento di 34 lavoratori. “Graduale riduzione delle commesse con conseguente passaggio di cantiere ad altre aziende; riorganizzazione dei servizi e contestuale contenimento dei costi imposti dai singoli committenti; riduzione dei consumi e quindi dei volumi di rifiuti da trattare con conseguente riduzione dei ricavi; esubero ormai strutturale del personale con mansioni impiegatizie” le ragioni alla base del provvedimento. Il prossimo 31 luglio, in un incontro con i sindacati, si cercherà di arrivare ad una soluzione di grande crisi. Secondo indiscrezioni, tra le proposte che potrebbero essere avanzata in quella data, la trasofrmazione dei contratti dei dipendenti da tempo pieno a part time. “Il dato essenziale di questa vicenda – spiega Angelo De Angelis, segretario generale della Cgil Fp - è che in un sol colpo si rischia di mettere a rischio le aspettative dei lavoratori e quelle dei cittadini, gli stipendi ed un servizio essenziale come quello dello smaltimento dei rifiuti”. I dipendenti della Ergon vivono già in uno stato di disagio considerati i ritardi nei mancati pagamenti degli stipendi. Una vicenda, questa, che riguarda anche altre aziende che si occupano del ciclo dei rifiuti sul territorio. Purtroppo ancora oggi, nonostante una legge regionale, non sono stati definiti gli Ato (ambiti territoriali in cui suddividere il territorio) e quindi aziende e consorzi continuano a lavorare come in passato. Sempre più comuni, inoltre, stanno decidendo di occuparsi autonomamente della raccolta, causando di fatto un esubero dei lavoratori.

Crisi Ergon, licenziamento per 34 dipendenti: allarme dei sindacati

All’orizzonte si profila una nuova tragedia occupazionale nel salernitano che riguarda la società Ergon S.p.A., l’azienda partecipata del Consorzio Bacino SA3 già in liquidazione il cui liquidatore ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 34 dipendenti. In una nota la CGIL di Salerno manifesta tutte le sue preoccupazioni: Non hanno mai fine le brutte notizie provenienti dal “disastrato” mondo del ciclo dei rifiuti in Provincia di Salerno. Il Liquidatore della Ergon ha pensato bene di risolvere ogni problema con il licenziamento, e di chi? Di 34 dipendenti che erano in capo al Bacino SA3 e che, non si sa come, dal 30/12/2010 si sono ritrovati alle dipendenze della partecipata Ergon. 34 dipendenti già in CIG in deroga da circa un anno e mezzo, per i quali si apre lo spettro della disoccupazione e cosa ancor più grave il rischio di uscire definitivamente dal ciclo dei rifiuti regionale e provinciale”. “Tutto ciò – si legge in una nota a firma del Segretario Generale della CGIL di Salerno Angelo De Angelis - nonostante una Legge Nazionale ed una Legge Regionale (Legge n. 26/2010 e Legge Regionale n. 5/2014) ne tutelino la salvaguardia del posto di lavoro. Il Liquidatore ha pensato bene di non tenerne in alcun conto le leggi citate ed ha attivato la procedura di licenziamento nonostante sia stato anche convocato con somma urgenza, su richiesta della scrivente a mezzo di inserimento nell’ultimo verbale di incontro con il Liquidatore stesso, dalla Provincia di Salerno un tavolo tecnico con gli altri principali attori istituzionali, ovvero la stessa Provincia ed il Commissario Liquidatore e Custode Giudiziario del Bacino SA3, dott. Vittorio Esposito. Tavolo tecnico dove il Liquidatore della Ergon si è impegnato a produrre un piano tecnico-operativo per la riattivazione dell’Impianto di selezione e stoccaggio di Polla, che andrebbe a servire i 45 Comuni (Vallo di Diano e Golfo di Policastro) costituenti il Bacino SA3″.

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