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24 ore dopo il maltempo ad Agropoli e Castellabate si continua a fare la conta dei danni: esposto del Codacons

Si contano i danni del maltempo ad Agropoli, intanto il Codacons presenta un ricorso alla Procura della Repubblica

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 20 Novembre 2022
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Allagamenti ad Agropoli

24 ore dopo la violenta ondata di maltempo che ha colpito Agropoli e Castellabate si continua a lavorare per liberare strade e abitazioni da fango e detriti. Il livello dei corsi d’acqua è calato già ieri pomeriggio. L’assenza di nuove violente precipitazioni ha fatto parzialmente calare il livello di guardia.

Foto di Alta Prospettiva

Maltempo: qui Agropoli

I vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile sono stati costretti agli straordinari ieri per liberare locali interrati e abitazioni dall’acqua che si era infiltrata. Via Pio X con le strade limitrofe e località Moio ad Agropoli sono state le zone più colpite.

Nel primo caso sono soprattutto i negozi a registrare danni dovuti all’allagamento della strada conseguente sia alle piogge che all’esondazione di un affluente del Testene. In via Moio, invece, oltre ai locali interrati ci sono anche diverse abitazioni in cui l’acqua è entrata.

Foto di Alta Prospettiva

Alle forze dell’ordine e ai tecnici comunali, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito Agropoli si sono uniti tanti volontari che hanno aiutato le famiglie a liberare le abitazioni. Anche il parroco don Carlo Pisani ha fatto la sua parte.

Santa Maria di Castellabate

Maltempo: la situazione a Castellabate

A Castellabate la situazione maltempo appare addirittura più devastante. A Santa Maria, corso Matarazzo si è tramutato in un torrente invadendo negozi e abitazioni. L’acqua, poi, all’altezza di piazza Lucia ha deviato verso il mare andando ad accumularsi davanti alla Chiesa di Santa Maria a Mare che pure ha subito dei danni.

«Desidero ringraziare di cuore tutti i volontari, collaboratori parrocchiali, protezione civile, polizia municipale, autorità comunali per la pulizia effettuata all’interno e all’esterno del santuario Santa Maria a Mare. Così come tutti coloro che da stamattina si stanno adoperando per venire incontro alla difficile situazione creatasi a seguito del violento nubifragio che ci ha colpiti. In questi momenti di prova viene fuori il meglio della comunità che, nonostante tutto, sa unirsi per un bene maggiore…il nostro territorio. Preghiamo per chi ha visto le proprie case, attività commerciali ed altro danneggiarsi a causa dell’acqua e tutta la nostra sincera solidarietà. Con forza, determinazione e speranza andiamo avanti e la Madonna ci accompagni». Queste la parole del parroco, don Roberto Guida.

La frazione Santa Maria è in ginocchio: danni anche alla pavimentazione dove si sono create vere e proprie voragini.

Le reazioni

Nel pomeriggio il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha invitato gli Enti a richiedere lo stato di calamità naturale ed ha espresso solidarietà alle popolazioni colpite. «Siamo vicini alle popolazioni cilentane, in particolare di Agropoli e di Castellabate, per i danni subiti dal maltempo. È necessario riconoscere a questi territori lo stato di calamità naturale per fronteggiare il disastro generato. Oltre alla massima solidarietà, è indispensabile far sentire la concreta vicinanza dello Stato», ha invece detto il senatore Antonio Iannone. Solidarietà anche dalla parlamentare Imma Vietri (FDI).

L’esposto del Codacons per il maltempo ad Agropoli

Sul caso maltempo, in particolare ad Agropoli, è intervenuto anche il Codacons che ha annunciato un esposto alla Procura di Vallo della Lucania. “È questo il tempo di garantire la sicurezza per tutti i cittadini” afferma Enrico Marchetti, Presidente dell’associazione regionale, “una riflessione seria è però necessaria. Quest’oggi abbiamo presentato una istanza di accesso al Comune di Agropoli per capire cosa è stato fatto in questi anni. Quali opere effettivamente eseguite”.

L’avvocato Pierluigi Morena, dell’ufficio legale dell’associazione, continua: “È bene comprendere se le belle intenzioni espresse nel Contratto di fiume abbiano avuto un seguito o rimaste mere dichiarazioni d’intenti”

“È una situazione inaccettabile – continua l’avvocato Morena – soprattutto se pensiamo che era tutto previsto ma nel nostro Paese manca la cultura della prevenzione, anche quando tra le criticità segnalate nel Contratto di fiume si dice espressamente: “Territorio soggetto a eventi pluviometrici particolarmente intensi (tipo flash flood) con risposta idrologica molto accentuata da parte del sistema fluviale”.

“Rimane una alluvione che stravolge l’ambiente e causa enormi danni alla comunità, ai cittadini e alle attività commerciali. L’intera nazione ha visto, in queste ore, le immagini di auto danneggiate, locali e case allagate, con pregiudizi economici ingenti – conclude la nota – Se emergessero dagli atti omissioni da parte del Comune, ci adopereremo perché coloro che hanno subito danni dall’incuria abbiano il giusto risarcimento, come ha previsto recentemente, in caso simile la stessa Corte di Cassazione, a sezioni Unite”.

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