Via le barriere architettoniche dal Museo Ortega. La struttura sarà fruibile da tutti. È l’iniziativa dell’amministrazione comunale di San Giovanni a Piro, guidata dal sindaco Ferdinando Palazzo.
L’Ente ha scelto di avviare l’iter progettuale per rispondere all’avviso del Ministero della Cultura. Quest’ultimo assegna fondi nell’ambito del Pnrr per interventi presso i luoghi di cultura.
Tra gli obiettivi la rimozione delle barriere fisiche e cognitive di musei, biblioteche e archivi. In questo modo si consente un più ampio accesso e una maggiore partecipazione.
Al bando, il cui termine era lo scorso 12 agosto, il Comune di San Giovanni a Piro ha partecipato con una richiesta di finanziamento per il Museo Ortega (importo massimo finanziabile per i progetti 500 mila euro).
Le opere risultano necessarie poiché il museo è ospitato in un immobile disposto su tre livelli. Esso è privo, fatta eccezione del piano terra, di ogni misura per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
La casa museo José Ortega si trova a Bosco. È stata per alcuni anni la dimora del pittore e scultore che in quanto antifranchista rimase a lungo in esilio tra Italia e Francia. A Bosco vi giunse nel 1980, acquistò casa e la riempì delle proprie opere d’arte.
«Qui ho trovato un’angoscia e una miseria che sono quelle della mia gente. Ho ritrovato i colori della mia terra. Qui mi sono fermato perché la pelle dei braccianti, come quella dei contadini spagnoli, è secca e scura». Queste le parole con cui il Pintòr descrivere i motivi per cui ha scelto San Giovanni a Piro e la sua frazione Bosco.