Entro fine anno Agropoli avrĂ il Puc. Il piano urbanistico comunale andrĂ a sostituire il vecchio piano di fabbricazione ormai datato e risalente al 1972. Se ne parlava da tempo. L’approvazione del preliminare, infatti, risale al 2013, sotto l’amministrazione Alfieri, ma giĂ nell’ottobre del 2006 l’amministrazione comunale, all’epoca guidata dal sindaco Antonio Domini, provvide ad approvare un nuovo strumento urbanistico. Il Tar e il Consiglio di Stato, perĂ², ne annullarono la delibera di adozione a seguito del ricorso presentato da alcuni imprenditori.
Puc, l’iter verso la conclusione
Ora l’iter sembra veramente arrivato a conclusione, anche perché la Regione Campania ne impone l’approvazione entro il 31 dicembre. Il motivo di un lasso di tempo così lungo trascorso dai primi atti alla definitiva adozione è chiaro. Molti gli interessi in campo, soprattutto della classe politica ed imprenditoriale. Alfieri prima e Coppola poi, hanno dovuto fare un duro lavoro di mediazione per provare ad accontentare tutti e al contempo tentare di tutelare gli interessi della comunità .
Il 28 dicembre potrebbe essere la data del consiglio comunale che dovrà discutere ed approvare il Piano Urbanistico Comunale. Il condizionale è d’obbligo poiché, scadenze a parte, sul Puc si manifestano i malumori di diversi consiglieri comunali.
I malumori
Che L’amministrazione non fosse coesa era evidente da tempo. Al sindaco Adamo Coppola in questi anni sono arrivate critiche sibilline (e non) da parte dei suoi stessi consiglieri e assessori. Con il Puc da approvare i mal di pancia sono venuti fuori ancora piĂ¹ forti. Diversi consiglieri comunali avrebbero avanzato delle richieste. Non tutti hanno potuto essere accontentati e ciĂ² sta surriscaldando l’atmosfera.
I prossimi giorni potrebbero essere decisivi ma di fatto l’impressione è che alla fine una quadra si troverĂ considerata anche la larga maggioranza su cui puĂ² contare il primo cittadino.
Non sembra impensierire neanche la posizione dei quattro consiglieri comunali che nei mesi scorsi decisero di fare un passo indietro lasciando la maggioranza e proclamandosi indipendenti (una scelta che pare piĂ¹ dovuta a ragioni personali che ad interessi pubblici). Anche loro hanno avuto da ridire sul Puc, ma di fatto pare abbiano fatto un passo indietro rispetto all’iniziale dissenso (semmai ci sia veramente stato).
Non sembra invece preoccupare la posizione del presidente del consiglio comunale Massimo La Porta che avrebbe trovato un punto di incontro con il primo cittadino, anche se ciĂ² ha fatto storcere il naso a qualcun altro.