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Camerota, sindaco contribuisce all’arresto di dipendente infedele

L'uomo chiedeva soldi ad una donna in cambio di documenti

A cura di Carmela Santi
Pubblicato il 23 Maggio 2019
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Mario Salvatore Scarpitta

Una settimana fa il blitz che ha portato a dodici misure cautelari, ieri sera un nuovo arresto a Marina di Camerota. Un dipendente comunale è stato colto in flagranza di reato mentre si faceva consegnare una “bustarella”, contenente 1000 euro, da una donna rumena, in cambio di documentazione. Per Giuseppe Occhiati dell’ufficio anagrafe sono scattate le manette. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della locale stazione agli ordini del maresciallo Francesco Carelli e della compagnia di Sapri guidata dal capitano Matteo Calcagnile.

Il blitz è avvenuto in un bar di Marina di Camerota dove c’è stato l’incontro tra  Occhiati e la donna. La scena della consegna della mazzetta sarebbe stata ripresa dalla telecamere interne del locale. Occhiati risultava già tra gli indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Vallo che giovedì scorso ha portato a dodici misure cautelari.

Il dipendente dell’ufficio anagrafe aveva avuto anche la perquisizione domiciliare. Fondamentale per il suo arresto è stata la collaborazione del sindaco di Camerota Mario Scarpitta. Se nell’inchiesta su presunti episodi di corruzione, figure cardini della presunta «associazione per delinquere» sarebbero i due ex sindaci Romano e Troccoli, questa volta é stato l’attuale primo cittadino a far arrestare un funzionario dell’ente.

Nei giorni scorsi una ragazza straniera si è recata presso l’ufficio di  Occhiati per chiedere la preparazione di alcuni documenti. Il funzionario avrebbe invitato la donna ad un incontro fuori dalla Casa Comunale nel corso del quale le avrebbe chiesto dei soldi in cambio dei documenti. La malcapitata è andata subito a raccontare l’accaduto al sindaco Scarpitta il quale, senza pensarci nemmeno un secondo, ha convinto la ragazza a denunciare tutto ai carabinieri. Si è recato lui stesso, insieme alla donna, in caserma, per portare all’attenzione dei militari la richiesta avanzata da Occhiati.

Qui sono entrati in campo i carabinieri che hanno ascoltato le telefonate, il dipendente comunale e la donna e, al momento della consegna della ‘mazzetta’, lo hanno arrestato in flagranza di reato.

Due giorni fa Romano ha lasciato il carcere per i domiciliari, ieri Camerota  viene scossa da un nuovo arresto. Oltre alle dodici misure cautelari c’è un lungo elenco di indagati.

«Ho semplicemente fatto il mio dovere. Nulla di straordinario o di eroico. Queste condotte illecite vanno fermate immediatamente. Chi lavora all’interno della Casa Comunale deve essere esempio di trasparenza, legalità e onestà. Ho ricevuto tantissime telefonate e messaggi da persone che si sono complimentate per il mio operato. Ringrazio tutti ma – a mio avviso – un plauso va fatto allo straordinario lavoro delle Forze dell’Ordine e ai Carabinieri della Stazione di Marina di Camerota, guidati dal Maresciallo Francesco Carelli, e ai militari della Compagnia di Sapri agli ordini del Capitano Matteo Calcagnile. Camerota non è il mostro che purtroppo in questi giorni ha occupato le prime pagine della cronaca. Camerota è un posto meraviglioso che combatte certi atteggiamenti e non si piega al volere di pochi». Questo il commento del sindaco Scarpitta.

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