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San Marco Evangelista, il santo venerato e festeggiato a San Marco di Castellabate

Scopriamo insieme qualche curiosità sul legame tra il santo e la comunità.

A cura di Barbara Maurano
Pubblicato il 13 Aprile 2019
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San Marco Evangelista è un santo venerato in tutta Italia. Rinomata è la sua storia. Da Gerusalemme accompagnò San Paolo nel suo apostolato e poi, a Roma,  seguì i passi di San Pietro. Fondò la Chiesa di Alessandria ed è autore di uno dei  Vangeli in cui raccolse la catechesi dell’Apostolo.

Anche a San Marco di Castellabate, il 25 Aprile, si festeggia la figura di questo importante santo. Protettore dell’omonimo borgo, il suo culto è un punto di riferimento per tutta la Comunità di Castellabate che, ogni anno, partecipa ai solenni festeggiamenti religiosi e civili.

Ma scopriamo un po’ di curiosità.

Dal 27 Settembre 1961  Don Antonio Lista, oltre alla processione per le vie del paese, introdusse  quella via mare che conserva tuttora un particolare fascino. La statua del Santo viene issata a bordo di un motopeschereccio e collocata su un apposito altarino. Sullo stesso prendono posto il parroco, le Autorità, la banda musicale e un folto numero di fedeli. Le imbarcazioni in processione si dirigono verso  la torre Perrotti e verso l’isoletta di Licosa, dove molti presenti vanno con il pensiero ai 52 marinai del sommergibile Velella, caduti in mare nel Settembre del 1943.

La tradizione racconta anche di tanti episodi in cui il santo è corso in aiuto dei suoi fedeli. Alla fine del XIX secolo, ad esempio, la montagna di Licosa e le località vicine furono invase dalle cavallette, che, in poco tempo, distrussero il raccolto e provocarono danni inestimabili alla vegetazione e alle colture. L’ amministrazione ricorse a vari rimedi, ma il numero delle cavallette si intensificò. Il popolo si affidò a San Marco. La statua del Santo fu portata in solenne processione tra le zone colpite dall’invasione delle cavallette. Pare che al suo passaggio le cavallette, impaurite ed atterrite, si dessero alla fuga, liberando i campi dalla loro nefasta presenza.  Si racconta, inoltre, che durante una grande siccità i fedeli invocarono il Santo per chiedere il ritorno della pioggia. Esaudite le preghiere, venne introdotta  una festa di voto che, per moltissimi anni, è stata  celebrata alla fine di maggio.  Durante le improvvise tempeste di vento, di acqua e le violente burrasche marine, San Marco è invocato dai fedeli, molto devoti al Santo che dimora nell’attuale chiesa parrocchiale, la cui costruzione è iniziata nel 1911 e si è conclusa intorno al 1937. La statua odierna del Santo venne realizzata proprio in quel periodo.

Oggi San Marco è un santo molto venerato nel borgo dove un nutrito gruppo di giovani porta avanti tradizioni che sembrano lontane, ma indispensabili per riscoprire il senso di appartenenza di questi luoghi.

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