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Casal Velino, estorsioni e violenza per garantirsi il buisness delle gite in barca: ecco le richieste del Pm

Chiesti otto e sei anni di carcere per gli imputati. Si torna in aula il 30 maggio

A cura di Carmela Santi Pubblicato il 5 Aprile 2019
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Buisness delle gite in barca nel Cilento, la sentenza attesa per ieri non è arrivata. Il procuratore antimafia Marco Colamonici chiede otto anni per Davide Morinelli e sei anni di carcere per Gennaro Esposito. La richiesta è arrivata al termine dell’udienza celebrata ieri pomeriggio presso il Tribunale di Vallo dinanzi al collegio dei giudici con il presidente Mauro Tringali e giudici a latere Rossella Setta e Alberto Imperiale.

InfoCilento - Canale 79

I fatti

I fatti risalgono al 2015 quando i carabinieri della compagnia di Vallo, guidati dal capitano Mennato Malgieri, eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Morinelli, 46enne originario di Cava dei Tirreni e dimorante in Casal Velino, e di Esposito, 60enne originario di Pagani e dimorante ad Ascea, entrambi soci armatori di un’attivita di turismo marino lungo la costa del Cilento. La misura cautelare fu emessa dal Gip di Salerno a seguito dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri vallesi e coordinata dalla Dda di Salerno. I due destinatari dell’ordinanza vennero accusati di “concorso in tentata estorsione, lesioni volontarie aggravate, violenza privata e tentata violenza privata, aggravati delle modalità tipiche dei soggetti appartenenti alle associazioni di tipo mafioso”. Le indagini ebbero origine dalla denuncia di Mario e Rocco Mega di Scario titolari di una ditta concorrente degli indagati, per fatti avvenuti dal giugno 2014 al giugno 2015 nel porto di Casal Velino, luogo in cui hanno operato entrambi gli armatori.

I fratelli Mega difesi dall’avvocato Franco Maldonato si sono costituiti parte civile nel processo. Si torna in aula il 30 maggio quando direbbe essere emessa la sentenza dopo la discussione degli avvocati. I due imputati sono difesi dai legali Luigi Cafaro e Michele Dolce.

La rivalità commerciale sarebbe stata il motivo delle minacce e del tentativo di estorsione poste in essere da Morinelli e da Esposito per costringere la ditta concorrente a rinunciare all’attività di organizzare gite turistiche con le imbarcazioni presso il porto di Casal Velino, in maniera da garantirsi il monopolio. Morinelli ed Esposito erano stati già indagati dalla Procura di Vallo per gli incendi di tre imbarcazioni a Scario, ed il Morinelli anche dell’affondamento di una barca nel porto di Casal Velino, di proprietà di un pescatore del luogo.

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