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Polemica dei sindacati: “Parco del Cilento ancora ingessato tra ritardi e politichese”

"Fin ora nulla è cambiato, Pellegrino dia la svolta"

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 16 Novembre 2016
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“Fin ora nulla è cambiato, Pellegrino dia la svolta”

“Dal 3 maggio, data della conferenza stampa d’insediamento del neo presidente Tommaso Pellegrino alla guida della seconda area protetta italiana per estensione, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti ma, nonostante la buona volontà, tutto sembra ancora ingessato”. E’ quanto sostengono dal Coordinamento USB Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, evidenziando che “Il territorio è ostaggio di svariate categorie di soggetti spesso in contrapposizione tra loro come i cacciatori e gli ambientalisti, gli imprenditori e gli agricoltori, le opposte forze e fazioni politiche”.

“Tra le esigenze di tutela ambientale cosí come previsto dalla Legge Quadro sulle Aree protette e le richieste di eliminazione dei vincoli stabiliti dal Piano del Parco lo sviluppo del territorio resta una chimera – accusano dal sindacato – tant’è che, nonostante i finanziamenti europei arrivati e spesi, la disoccupazione costringe ancora troppi giovani ad emigrare”.

Secondo il Coordinamento Usb lo sviluppo del territorio non si coniuga con la “costruzione di nuovi edifici, impianti produttivi ed opere pubbliche”. “Il reale sviluppo di un Parco consiste nell’utilizzazione sostenibile delle risorse esistenti garantendo forme di occupazione stabili nel tempo – evidenziano – E ciò spetta all’istituzione Parco, al suo Consiglio Direttivo ma anche al neo dirigente facente funzioni Giovanni Ciao che dovrebbe tradurre in azioni concrete gli indirizzi politici”.

Quindi il sindacato traccia la strada: “Per raggiungere qualunque obiettivo occorrerebbe ripartire dalle risorse umane: una riorganizzazione del personale interno, partnership con associazioni e cooperative giovanili, potenziamento delle guide del Parco, dare opportunità ai giovani ricercatori, riempire musei, strutture ricettive e centri visita di contenuti affidandole a giovani cilentani meritevoli e capaci. Questo ed altro ancora potrebbe fare la differenza”. Di qui l’invito al presidente Tommaso Pellegrino a “dare la svolta”

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