SALERNO. Due scafisti pakistani sono stati raggiunti da un fermo d’indiziato di delitto. Sono ritenuti responsabili di aver percepito denaro per trasportare dei cittadini stranieri in Italia, a bordo di imbarcazioni di fortuna. Questi viaggiavano in condizioni disumane e degradanti. I due pakistani potrebbero far parte anche di un’organizzazione criminale con base il Libia dedita all’organizzazione di viaggi verso l’Italia. La nave su cui si trovavano è arrivata ieri nel porto di Salerno. Si tratta dell’imbarcazione norvegese Siem Pilot con a bordo 986 migranti: 410 dell’Eritrea, 3 della Costa D’Avorio, 121 del Pakistan, 85 del Marocco, 8 dal Ghana, 84 dal Gambia, 32 dal Senegal, 4 dalla Tunisia, 8 dalla Siria, 7 dal Bangladesh, 10 dall’Etiopia, 8 dal Sudan, 96 dalla Nigeria, 23 dalla Palestina, 35 dalla Libia, 13 dal Mali, 2 dalla Somalia, 16 dalla Guinea, 1 dall’Algeria, 6 dalla Guinea Bissau, 1 dal Niger, 1 dalla Mauritania, 1 dalla Sierra Leone, 1 dalla Liberia, 1 dallo Yemen, 3 dall’Egitto, 2 dall’Afghanistan, 1 sconosciuto. A bordo c’era anche il cadavere di un migrante eritreo. Una volta ultimate le operazioni di sbarco gli uomini della Questura e della Capitaneria di Porto hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza ai danni dei due pakistani che avrebbero ricevuto cospicue somme di denaro per il viaggio.