Potrebbe essere un punto di svolta decisivo per la biodiversità locale e la convivenza tra natura e attività umane. Il Comune di Agropoli è pronto a varare un provvedimento mirato alla tutela delle lontre che hanno scelto la foce del fiume Testene come loro habitat.
L’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Roberto Mutalipassi, di concerto con l’Assessorato all’Ambiente, sta infatti predisponendo un’apposita ordinanza per limitare la pesca alla foce del fiume, in particolare durante le ore crepuscolari e notturne.
La richiesta e il pericolo degli ami
La decisione arriva a seguito di una specifica richiesta avanzata nei giorni scorsi da associazioni e attivisti, allarmati per l’incolumità dei mammiferi. Le lontre, la cui presenza è stata recentemente documentata e immortalata proprio alla foce del Testene, rischiano costantemente di rimanere ferite o uccise dagli ami dei pescatori che frequentano la zona. Limitare l’attività di pesca nelle ore in cui questi animali sono più attivi (tramonto e notte) rappresenta l’unica soluzione per evitarne l’accidentale cattura o il ferimento.
La soddisfazione di Gerardo Scotti (Associazione Genesi)
A dare notizia dell’imminente provvedimento è stato Gerardo Scotti, presidente dell’associazione Genesi, da sempre in prima linea per la difesa dell’ecosistema fluviale agropolese. Le sue parole, affidate a una nota, esprimono tutta l’emozione per un risultato atteso da quasi un decennio.
“È una notizia che fa sorridere il mio cuore” – ha dichiarato Scotti. “Il sindaco e l’assessore all’ambiente stanno preparando l’ordinanza per limitare la pesca alla foce nelle ore crepuscolari e notturne, orari in cui le nostre lontre sono più attive. Per me è un evento storico e per le nostre lontre un’opportunità unica di avere il diritto a pescare senza finire infilzate dagli ami”.
“Il primo gesto concreto dopo otto anni”
La presenza della lontra nel Cilento è un indicatore ecologico fondamentale sulla qualità delle acque, ma la sua sopravvivenza in un contesto semi-urbano come quello della foce del Testene è precaria. Secondo Scotti, questo provvedimento rappresenta “dopo otto anni, il primo gesto concreto di tutela e salvaguardia del nostro bene più prezioso”.
