Il 2025 della Salernitana è stato segnato in modo indelebile dall’enorme delusione della seconda retrocessione di fila. La nuova stagione, invece, tra alti e bassi, ha visto una squadra discontinua sì, ma comunque tra le prime della classe nel girone C. Per l’anno che verrà, il pubblico dell’Arechi sogna con cautela, ma in grande con una campagna acquisti degna della propria passione.
L’anno della seconda retrocessione
La rovinosa caduta in serie C è stata un evento drammatico, perché arrivata in un periodo di generale scoramento, al termine di una stagione che agli albori avrebbe dovuto essere quella della rinascita.
Nata male dal mercato estivo, l’annata non è migliorata dopo gennaio, con la Salernitana che si è ritrovata a galleggiare a ridosso delle zone rosse della classifica. Il 2025 è iniziato con la classica girandola di mercato con tanti cambi a partire dalla panchina, affidata a Breda. In entrata, tra i nomi di spicco, Cerri e Christensen. Se l’estremo difensore è stato capace di sfoderare performance da categoria superiore, non si può dire lo stesso del centravanti, quasi mai capace di incidere. Dal 7 di aprile in poi subentra Marino. Il tecnico di Marsala risolleva la situazione generale, ma non evita i playout.
I playout: il momento della rabbia
La Salernitana avrebbe dovuto affrontare il Frosinone, ma la retrocessione del Brescia (per presunte irregolarità), fa sì che i granata si trovino davanti alla Sampdoria. Il doppio confronto, scandito da interminabili polemiche, decreta la retrocessione dei granata.
L’ora più buia rintocca la sera del 22 giugno, quando i tifosi di casa, sul due a zero per gli avversari, esplodono la propria rabbia, gettando oggetti in campo. Segue 3 a 0 a tavolino, squalifica e ulteriori polemiche. È uno dei momenti più drammatici della storia del club, mai retrocesso per due volte di fila in centocinque anni di storia.
L’anno zero: i primi mesi in C
La stagione 2025/2026 inaugura un rinnovamento totale. Tutti volti nuovi e squadra a mister Raffaele.
Il 3-5-2 disegnato dall’ex Cerignola suscita diverse perplessità a livello di gioco e solidità difensiva.
La Salernitana, però, ha chiuso l’anno con due vittorie di fila a soli 3 punti da Benevento e Catania, entrambe in vetta alla classifica.
Segnali di ripresa, dunque. Una ripresa resa timida da alcune serate storte (come la “Notte delle streghe”) e da una rosa lacunosa in certi reparti. Per far passare il rossore in certi momenti chiave, gioverebbe una buona iniezione denaro e giocatori di livello. Tuttavia, visto il recente passato, chi ha a cuore le sorti dei cavallucci, per l’anno che verrà, sogna con cautela.
