La famiglia di Dora Lagreca, assistita dai suoi legali, gli avvocati Renivaldo Lagreca e Cristina Coviello, ha depositato una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Potenza riguardo alla morte della trentenne di Montesano sulla Marcellana. Ricordiamo che Dora è deceduta il 9 ottobre 2021, cadendo dal quarto piano di una palazzina in via di Giura a Potenza.
Si indaga sul fidanzato
L’indagato principale, con l’accusa di istigazione al suicidio, è il suo fidanzato, Antonio Capasso. La Procura ha richiesto l’archiviazione per tre volte nei confronti di Capasso, e altrettante le opposizioni presentate dalla difesa, che ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza di disporre nuovi accertamenti. Nei primi due casi, le richieste di opposizione sono state accolte dal gip, che ha disposto ulteriori approfondimenti, e ora si attende di capire quale sarà la decisione sulla nuova richiesta del team difensivo.
I nuovi accertamenti
Grazie ai nuovi accertamenti, è stata riscontrata un’incongruenza tra i valori di alcol nel sangue di Dora al momento del suo arrivo al pronto soccorso di Potenza, quando era ancora in vita, e quelli rilevati durante l’autopsia. In particolare, i valori di alcol nel sangue risultano inferiori nel primo caso, secondo le tesi della difesa, il che potrebbe aver influito sulla lucidità della giovane e sulla possibilità che abbia deciso di compiere un gesto estremo sotto l’effetto dell’alcol. Dopo la proroga delle indagini, disposta alcuni mesi fa, sono state affidate due consulenze: una di tipo fisico-balistico e l’altra medico-legale. Entrambe hanno concluso che la caduta di Dora è avvenuta “a candela”, cioè senza slancio e parallela al muro dell’edificio. Dai risultati di queste verifiche non sarebbe emersa né una spinta né un tuffo volontario.