Il Tavolo Tecnico promosso dal Comune di Salerno si è riunito per affrontare la delicata questione ambientale e sanitaria legata alla presenza delle Fonderie Pisano in un’area ormai densamente urbanizzata. Il Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Salerno e Presidente del Tavolo Tecnico sulle Fonderie Pisano, Arturo Iannelli, ha chiarito la natura del Tavolo, definendolo uno “strumento operativo pensato per lavorare su una questione complessa, con rigore, metodo e trasparenza”. Ha inoltre risposto alle critiche che lo definivano una “farsa politica”, precisando che la sua composizione è esclusivamente istituzionale e tecnica, non un’arena per battaglie ideologiche.
Trasferimento necessario per la tutela dei cittadini
Il Comune di Salerno ha ribadito la ferma convinzione che lo stabilimento delle Fonderie Pisano “non è più compatibile con il luogo in cui oggi si trova, una zona residenziale, abitata da famiglie che meritano tutela, rispetto e serenità”. Il trasferimento dell’impianto in un’area più idonea è considerato una “scelta doverosa e necessaria”, e l’amministrazione si sta muovendo “con serietà e determinazione” in questa direzione.
Salute e lavoro: un binomio inscindibile per un nuovo modello di sviluppo
Iannelli ha enfatizzato l’importanza di conciliare due valori fondamentali: la salute dei cittadini e la tutela del lavoro. “Non si può scegliere tra l’una e l’altro: si devono garantire entrambi.” In quest’ottica, la proposta presentata dalla proprietà dello stabilimento prevede la realizzazione di un impianto moderno, dotato di forni a induzione al posto dei vecchi forni a carbon coke, alimentati da energia pulita proveniente da impianti fotovoltaici e con tecnologie di ultima generazione per ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Una simile fabbrica è vista non solo come un’opportunità occupazionale, ma come “un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile e più giusto”.
Il dialogo con i territori e la risposta alle critiche sulla “narrazione”
Riconoscendo errori passati, quando non fu costruito un dialogo vero con le popolazioni locali in merito al trasferimento, Iannelli ha sottolineato come questo abbia generato una “narrazione” negativa. Ha però ribadito che una fabbrica moderna, pulita e sostenibile può rappresentare un’opportunità per l’economia locale, creando un polo metalmeccanico qualificato, indotto, occupazione e sviluppo. Il Comune si dichiara disponibile a dialogare con tutti i territori e le comunità locali, spiegando che l’obiettivo non è la difesa di un’industria inquinante, ma la costruzione di un’alternativa possibile.
La sentenza della Corte Europea e l’azione del Comune
In merito alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Iannelli ha specificato che essa ha rafforzato “l’urgenza del controllo, non del dibattito”, e che il Comune ha sempre vigilato, mantenendo contatti costanti con ARPAC, ASL e altri enti competenti, i cui riscontri hanno indicato il rispetto dei parametri di legge. “Non ci stiamo “svegliando ora”,” ha affermato, sottolineando che la sentenza ha dato nuova forza a un percorso già avviato, senza imporre una chiusura immediata, ma chiedendo alle autorità italiane di “adoperarsi” per tutelare la salute pubblica. Ha inoltre espresso stupore per le critiche provenienti da chi ha ricoperto ruoli apicali nella politica nazionale o regionale, ignorando la complessità della vicenda e il lavoro svolto. Il Comune, conclude, “è al fianco dei cittadini. Lavora per la salute, per il lavoro, per il bene comune. E continuerà a farlo con passione, con trasparenza e con coraggio”.