È notizia di queste ore la chiusura della scuola materna Casarsa, ad Eboli, a partire dal prossimo mese di gennaio. La scuola, ospitata in locali di proprietà privata, stando a quanto sostengono diversi genitori, dovrebbe trasferirsi presso i nuovi locali della scuola Longobardi del rione Pescara.
Le motivazioni
L’edificio, inaugurato nel mese di ottobre scorso, al momento è privo di ogni arredo e soprattutto senza bambini e comunità scolastica.
Informata della notizia la consigliera comunale e provinciale Filomena Rosamilia ha diffuso una nota stampa per chiedere al primo cittadino chiarimento in merito.
La nota stampa
«Da questa mattina sto ricevendo numerose telefonate da parte di genitori profondamente preoccupati e arrabbiati per la scelta – comunicata al momento solo in via ufficiosa – di trasferire a brevissimo la scuola materna della Casarsa presso il plesso del Rione Pescara, distante oltre 2 chilometri», dice la Rosamilia.
«Una decisione che comporterebbe enormi disagi organizzativi per le famiglie, ma che soprattutto dimostra una totale mancanza di sensibilità nei confronti dei bambini, da parte dell’attuale Sindaco e degli assessori competenti alla Pubblica Istruzione e ai Lavori Pubblici.
La protesta
È inaccettabile che, dopo il gravissimo errore per la chiusura dell’Agatino Aria – senza dimenticare le vicende del Molinello e della Salita Ripa che ancora oggi risultano solo parzialmente risolti, si continui a operare con la stessa superficialità e con le stesse modalità. Le famiglie e gli alunni stanno ancora pagando il prezzo di scelte sbagliate e non pianificate».
Negli ultimi anni in città stessa sorte è toccata alla scuola Molinello e alla scuola Salita Ripa. La prima accorpata all’istituto comprensivo Giacinto Romano, la seconda all’istituto comprensivo Virgilio- Gonzaga, tra i plessi Gonzaga e Pietro da Eboli.
A settembre e a due giorni dall’inizio dell’anno scolastico è stata disposta la chiusura anche dell’asilo Agatino Arìa, fiore all’occhiello della formazione scolastica locale, struttura ubicata in pieno centro cittadino.
Le richeste
«Mi auguro che si tratti solo di voci, anche se il personale scolastico risulterebbe già informato e, indirettamente, anche le famiglie. Di fronte a tutto questo non posso tacere. L’insensibilità dimostrata verso i bambini dell’Agatino Aria è ancora viva nella memoria di tutti: a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, decine di bambini sono stati privati del loro primo giorno di scuola, un momento unico e irripetibile.
Una situazione che il Sindaco conosceva con largo anticipo, ma per la quale sono serviti oltre due mesi per arrivare a una soluzione ancora oggi precaria».
«Ora, purtroppo, la storia rischia di ripetersi. Siamo all’assurdo. Se questa era la scelta – a mio avviso profondamente errata – perché non pianificare per tempo un ampliamento del plesso della Casarsa, sfruttando le numerose risorse disponibili, a partire dai fondi del PNRR?
Considerando che l’attuale scuola materna è ospitata in una struttura privata, cosa è stato fatto in questi quattro anni per individuare un’alternativa stabile e adeguata? Invito il Sindaco a rivedere immediatamente questa ennesima decisione sbagliata.
Qualora intendesse perseverare in questa linea di cattiva amministrazione, almeno si consenta agli alunni di concludere l’anno scolastico fino a giugno, evitando un danno improvviso alle famiglie e, soprattutto, un trauma ingiustificabile per i bambini».
Una situazione che stando anche a quanto sostengono i genitori ha dell’assurdo e creerebbe disagi a numerose famiglie della popolosa zona periferica.
«Parlo non solo da rappresentante politica, ma prima di tutto da mamma, nella speranza – forse vana – che il Sindaco agisca come dovrebbe fare qualunque vero sindaco: da buon padre di famiglia dell’intera città».
