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Dalla Foresta Cerreta Cognole di Montesano al Parco del Partenio: il grande ritorno della Lepre italica

Reintrodotte le prime cinque coppie

A cura di Federica Pistone
Pubblicato il 5 Dicembre 2025
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Un importante passo avanti per la conservazione della biodiversità campana è stato compiuto con la reintroduzione delle prime cinque coppie di Lepre italica (Lepus corsicanus) nel cuore del Parco Regionale del Partenio. Un risultato straordinario, frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, ricercatori e professionisti impegnati da anni nella tutela di una delle specie più minacciate dell’Appennino.

Le lepri della foresta di Montesano sulla Marcellana

Le lepri liberate provengono dal centro di riproduzione della Cerreta Cognole, situato nella Foresta Demaniale della Regione Campania a Montesano sulla Marcellana, struttura diretta dal Dott. Adriano Di Biase. Qui, grazie al progetto ideato dall’Istituto di Gestione della Fauna (IGF), la Regione Campania ha avviato già nel 2014 un programma di riproduzione in ambiente controllato, con l’obiettivo di incrementare una popolazione ormai estinta in quasi tutto il territorio regionale, eccetto l’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Nel centro di riproduzione sono stati introdotti individui provenienti proprio dal territorio cilentano e dalla Calabria, permettendo così di ricostruire una popolazione geneticamente idonea. Dopo anni di lavoro, nel 2020 sono state liberate le prime coppie in porzioni della Foresta Cerreta Cognole dove la specie non era più presente. Queste immissioni, ripetute negli anni successivi, hanno consolidato la popolazione locale e reso possibile il passo successivo: la prima reintroduzione al di fuori del territorio cilentano.

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Questa nuova e storica liberazione nel Parco del Partenio è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’Ente Parco, rappresentato dal suo presidente Francesco Iovino, e del Centro Ricerche e Studi del Partenio (Ce.Ri.S.Pa.), diretto dal Dott. Sabatino Troisi, impegnato da tempo in ricerche sulla biodiversità dell’area e nella valutazione dell’idoneità degli habitat. Preziosa anche la continua assistenza scientifica del prof. Domenico Fulgione del Dipartimento di Biologia dell’Università di Napoli Federico II, insieme al suo gruppo di ricerca.

Un lavoro importante è stato svolto anche dai veterinari del sevizio veterinario dell’Asl Salerno del territorio del Vallo di Diano e quelli della provincia di Avellino, che hanno garantito con rapidità ed efficienza tutte le certificazioni e le procedure sanitarie necessarie al trasferimento e al rilascio degli animali.

Le cinque coppie di Lepre italica saranno ora monitorate nei prossimi mesi tramite radiocollari, applicati dal gruppo di ricercatori dell’IGF. Questo sistema permetterà di seguire con precisione gli spostamenti degli individui, valutare l’adattamento al nuovo habitat e raccogliere dati fondamentali per le future fasi del progetto.

TAG:Lepre italicavallo di diano
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