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Sequestro centro rifiuti a Santa Marina: ecco le irregolarità riscontrate

Diverse le irregolarità emerse durante controllo del NOE

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 4 Agosto 2020
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Nei giorni scorsi, i Carabinieri del NOE di Salerno hanno operato il sequestro preventivo del Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti solidi urbani ubicato in località Roccazzo del Comune di Santa Marina (leggi qui). Un’area estesa su una superficie di circa 2.000 mq, di proprietà della locale amministrazione comunale, adibita allo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata su cui sono stati apposti i sigilli.  

Ora emergono nuovi dettagli sul procedimento penale iscritto nei confronti di due persone, in qualità di responsabile ed affidatario del servizio per la gestione del centro di raccolta, entrambi responsabili, in concorso tra loro, del reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, sanzionato dall’art.256 del Testo Unico Ambientale per aver effettuato un’attività di stoccaggio abusivo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in assenza della prescritta iscrizione, comunicazione, autorizzazione, peraltro, anche sotto il profilo dell’omessa vigilanza sull’operato dei dipendenti, in relazione a: rifiuti pericolosi quali RAEE, apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, nonché batterie e accumulatori fuori uso stoccati alla rinfusa senza soluzione di continuità con i rifiuti non pericolosi, privi di copertura ed esposti pertanto all’azione degli eventi meteorici; deposito su pavimentazione sconnessa e con grosse buche di rifiuti plastici, di carta e cartone ed indifferenziati in parte frammisti tra loro, anch’essi esposti agli agenti atmosferici.

Uno dei due soggetti dovrà rispondere anche dell’ipotesi delittuosa di falsità ideologica, avendo attestato falsamente come le acque del piazzale fossero convogliate in una vasca a tenuta, circostanza poi confutata dagli accertamenti del NOE di Salerno.  

Nel corso dei sopralluoghi intrapresi dal mese di Febbraio e condotti con l’ausilio tecnico del personale Arpa di Salerno, i Militari del NOE hanno rilevato infatti come l’area si presentava in stato di pessimo degrado e che i rifiuti presenti e stoccati senza alcuna protezione dalle intemperie presentavano tracce di percolato. Mediante il ricorso a speciali traccianti è stato inoltre accertato come i reflui contaminati dai rifiuti provenienti dal centro di raccolta, anziché essere convogliati in vasche a tenuta, finivano di fatto nell’attiguo vallone Schizzolo recapitante nel fiume Bussento ed infine in mare.

Gli illeciti sono stati verificati a conclusione di accertamenti intrapresi negli ultimi mesi nell’ambito di più ampie indagini disposte dal Sostituto Procuratore D.ssa Giovanna Lerose e coordinate dal Procuratore Dr. Gianfranco Donadio, tese a reprimere fenomeni di illeciti sversamenti nella vasta area protetta del Parco del Cilento e Vallo di Diano e plurime violazioni alle norme a salvaguardia delle matrici ambientali. Su espressa richiesta della Procura, il Gip Dr. Ennio Trivelli, condividendo le valutazioni degli organi inquirenti, ha emesso il Decreto di sequestro preventivo dell’area.

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