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Agropoli, Tar dichiara abusive alcune strutture del Lido Azzurro

Ennesima pronuncia dei giudici amministrativi

A cura di Sergio Pinto
Pubblicato il 26 Aprile 2019
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Continua la querelle a suon di carta bollata tra il Lido Oasi ed il Lido Azzurro le due strutture presenti nell’area denominata Lido Azzurro, ad Agropoli. A dichiararsi guerra da anni sono i due proprietari dei lidi presenti nella porzione di spiaggia che dal fiume Testene arriva sino alla Licina; ogni motivo sembra essere buono per proporre un giudizio contro l’altro e tra una stagione estiva e l’altra sono numerose le sentenze intervenute.

Nei giorni scorsi è arrivata l’ennesima decisione del TAR che mette un punto sulla situazione ma non la parola fine. È il 2017, quando Lucia Di Nardo del Lido Oasi propone un ricorso contro Carlo Scalzone, proprietario del Lido Azzurro, e contro anche il comune di Agropoli, il primo per aver innalzato delle presunte opere abusive compiute dopo il 1967, il secondo per aver rilasciato una licenza a costruire sulle opere suddette.

La sentenza del T.A.R. è inequivocabile, la sezione di Salerno del tribunale amministrativo ha disposto l’annullamento della licenza a costruire rilasciata a Scalzone, poiché tre delle cinque opere sono ritenute abusive, per vari motivi, dalla stessa corte. Il TAR ha stabilito che le opere ex-novo sono state costruite sul demanio marittimo, precludendo ogni tipo di condono. Certo questo non è l’epilogo i proprietari del lido Azzurro possono ricorrere al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza, qualora ciò non fosse l’amministrazione comunale di Agropoli dovrebbe chiedere il ripristino dei luoghi.

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Il sindaco di Agropoli ha voluto stemperare gli animi: “Dispiace molto che queste vicende giudiziarie colpiscano attività storiche del comune di Agropoli. Ci rimettiamo a quelle che saranno le decisioni dei giudici, voglio sottolineare la natura della questione che attiene più ad un profilo tecnico che politico”.

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TAG:AgropoliCilentolido azzurro
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