Circa 19mila euro. Questa la cifra che il Parco sborserà per i danni al comparto agricolo-forestale causati dalla fauna selvatica nel secondo semestre del 2018. Trentacinque i proprietari di terreni che otterranno i risarcimenti. Si aggiungono ai trentadue che hanno ottenuto indennizzi per i primi sei mesi dello scorso anno.
Complessivamente il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha speso circa 35mila euro. I danni maggiori si segnalano tra Gioi, Orria e Omignano, ma non mancano segnalazioni anche da San Mauro Cilento, Serramezzana, gli Alburni, il Vallo di Diano e dai comuni del Monte Cervati.
La spesa indicata rappresenta il risultato di numerose perizie effettuate dal C. T. C. A. e dai tecnici dell’Ufficio Conservazione Natura sui danni provocati dalla fauna selvatica al patrimonio agricolo e zootecnico. Nel regolamento del Parco, si legge che il risarcimento è determinato sulla base di principi equitativi, assumendo come valore di riferimento l’entità del danno e applicando le seguenti percentuali a seconda della natura del bene danneggiato: 100% del valore stimato per danni al patrimonio agro‐forestale e zootecnico; 60% del valore stimato per danni ai manufatti (reti per la raccolta delle olive, muretti a secco, canali di scolo) e per irregolarità del terreno (scavi e/o buche) causate dalla fauna selvatica.
Il Ministero dell’Ambiente ha invitato gli Enti Parco Nazionale a delineare un percorso comune per l’erogazione degli aiuti di stato, destinati ad indennizzare i danni causati da fauna protetta nei territori di competenza e a non procedere, quindi, singolarmente; ilConsiglio Direttivo, ha, perciò, sollecitato gli uffici a liquidare gli indennizzi, al fine di salvaguardare le aspettative di quanti hanno prodotto istanza per danni subiti ed accertati sulla base del regolamento attualmente vigente.
Va ricordato che, nei limiti delle risorse previste nel proprio bilancio, l’Ente Parco può fornire i materiali e le attrezzature necessari a eliminare il danno al patrimonio agro‐forestale e zootecnico (recinzioni elettrificate, recinzioni tradizionali); con un’ opportuna relazione tecnica, inoltre, l’Ente determina, di volta in volta, il sistema di prevenzione più idoneo, in base anche alla tipologia di coltura, all’ ubicazione ed estensione del sito o al tipo di allevamento.
Chiunque voglia denunciare danni a colture o animali, deve rispettare alcune regole: