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Cementificio di Sapri, Del Medico: “Comune pronto ad abbatterlo”

La storia dell'ecomostro di Sapri, una struttura che dal 1953 deturpa la costa cilentana, è finita anche a Radio1. Ecco cosa è stato detto dalla proprietà e dal sindaco saprese Giuseppe Del Medico.

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 12 Settembre 2015
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La storia dell’ecomostro di Sapri, una struttura che dal 1953 deturpa la costa cilentana, è finita anche a Radio1. Ecco cosa è stato detto dalla proprietà e dal sindaco saprese Giuseppe Del Medico.

Si è parlato di ecomostri, ecomafie ed ecoreati nella puntata di ieri di Radio Anch’io, la trasmissione di Radio 1 Rai che nella giornata di ieri è andata in onda eccezionalmente da Sapri. Qui, da oltre sessant’ann,i esiste uno degli ecomostri più noti della costa del sud Italia, il cementificio. La sua storia, la questione relativa all’abbattimento e i progetti futuri, sono stati al centro del dibattito al quale hanno preso parte il sindaco della cittadina del Golfo di Policastro, Giuseppe Del Medico, il magistrato Aldo De Chiara e, in rappresentanza della società proprietaria della struttura, l’ingegnere Giovanni Sannino. Proprio quest’ultimo ha evidenziato la necessità di un intervento per l’ex cementificio. “L’attuale proprietà – ha detto – ha preso in eredità questa situazione. E’ ovvio che è necessario fare delle cose e noi siamo pronti a farle, purtroppo però nessuno ha la bacchetta magica ma noi siamo in linea con l’amministrazione”. In ogni caso, ha precisato Sannino, “Noi siamo pronti ad abbatterlo ma poi è inutile tenere quel cumulo di macerie”. I problemi, quindi, sorgono sui progetti futuri: “Cosa farci dopo è un discorso da fare con le autorità, ma tutto deve essere retto dalle leggi di mercato, bisogna pensare cosa è plausibile fare. Sicuramente deve essere un’attività ricettizia, magari un resort ma sempre in maniera limitata in base ai flussi di turismo”.

Concorde sul progetto anche il sindaco saprese Giuseppe Del Medico, che però fissa dei paletti precisi: “La proposta di riqualificazione della zona – ha spiegato – è determinante per lo sviluppo della città perché è un’aria cerniera tra la montagna, il parco naturale di Sapri, il porto e il centro abitato”. “Nel protocollo d’intesa – ha aggiunto – c’è scritto che dopo la demolizione si andrà a definire con un tavolo di concertazione tra pubblico e privato cosa si intende fare, con una proposta progettuale condivisa tra le parti”.

Ok, quindi, anche ad una struttura ricettiva purché rispettosa di tre punti fondamentali, secondo Del Medico: “Sostenibilità ambientale, tutela paesaggistica ed equilibrio giusto del territorio”.

Ciò su cui ancora si discute sono i tempi relativi all’abbattimento. Il comune vorrebbe procedere subito, anche a costo di sostituirsi alla proprietà: “Se non procede, saremo noi ad abbattere l’edificio con un provvedimento che prevede l’acquisizione dell’area e l’esecuzione in danno”. “Non possiamo più aspettare la proprietà”, ha concludo Del Medico.

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