La furia scatenata allo stadio Arechi durante il match Salernitana-Sampdoria, valido per il ritorno dei playout, ha portato alla sospensione definitiva della gara al 66′ e a una risposta immediata e decisa delle forze dell’ordine. Quattro tifosi della Salernitana sono stati arrestati, ritenuti tra i principali responsabili del violento lancio di sediolini, fumogeni e bombe carta sul terreno di gioco.
Gli arresti
Tra le persone che affronteranno il processo per direttissima, spicca il tifoso che ha scavalcato la recinzione della Curva Sud, aggredendo con uno schiaffo uno steward a ridosso del cordone di sicurezza. Nonostante l’episodio non fosse menzionato nel referto arbitrale né nella relazione della Procura Federale, le telecamere della Polizia Scientifica hanno immortalato la scena.
Numerose riprese amatoriali da parte di altri tifosi, rapidamente diffuse sui social media, sono state acquisite dagli agenti della Digos, che hanno setacciato decine di filmati. Il tifoso è stato il primo a essere arrestato, con l’accusa di aggressione. Le indagini hanno poi portato all’identificazione e all’arresto di altri responsabili del lancio di fumogeni, bombe carta e almeno una cinquantina di sediolini sradicati dagli spalti.
La squadra tifoseria della Digos di Salerno ha lavorato incessantemente, confrontando i volti dei presenti ai tornelli con quelli dei facinorosi. Gli arresti in differita, ai sensi dell’articolo 382 bis del Codice di Procedura Penale, sono stati possibili grazie alle prove evidenti raccolte nelle 48 ore successive ai fatti. Le indagini sono ancora in corso e non si escludono ulteriori identificazioni e provvedimenti di Daspo.
Le parole del Questore
Il Questore Giancarlo Conticchio, presente allo stadio, è stato tra i primi a rendersi conto della gravità degli episodi. Sono stati registrati tentativi di sfondamento di un cancello divisorio tra la Curva Sud e la Tribuna. Mentre circa una decina di celerini si spostavano verso i Distinti per prevenire l’apertura di un varco e una potenziale invasione di campo, alcuni agenti sono stati colpiti da sediolini lanciati dagli spalti. Anche l’asta di una bandiera ha colpito lo Slo della Salernitana dietro l’orecchio. La violenza si è concentrata esclusivamente all’interno dell’impianto sportivo.
All’esterno, invece, centinaia di ultras hanno scelto di manifestare pacificamente, esprimendo il loro dissenso verso Federcalcio e Lega per la gestione dei playout, attraverso cori e striscioni. I collaboratori della Procura Federale sono stati gli ultimi a lasciare lo stadio, rimanendo blindati nella stanza numero 30 degli spogliatoi per ricostruire gli accaduti.
La posizione della Salernitana
La voluminosa relazione della Procura Federale, unita al referto arbitrale, ha portato il giudice sportivo della Lega B a pronunciarsi sulla partita, che la Salernitana ha perso a tavolino per responsabilità oggettiva. Il club granata, pur essendo parte lesa, è stato sanzionato con la disputa di due gare casalinghe a porte chiuse, la prima delle quali dovrebbe essere scontata nel prossimo evento ufficiale, presumibilmente in Coppa Italia. Le sanzioni non si fermano qui: il giudice sportivo si è riservato di assumere ulteriori decisioni dopo l’acquisizione degli elenchi di gara.
Nei prossimi giorni, attraverso un nuovo comunicato, sarà ufficializzata anche una pesante multa a carico della Salernitana. Il club, inoltre, ha annunciato l’applicazione del proprio codice etico, intervenendo “con mano pesante” attraverso l’inserimento dei gruppi di tifosi trasgressori in una black list, riservandosi la possibilità di chiedere risarcimenti o negare l’accesso definitivo allo stadio.