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La Solennità del Corpus Domini: fede, storia e tradizioni nel Cilento

La Solennità del Corpus Domini (Corpo del Signore), celebra il mistero dell’Eucaristia, istituita da Gesù nell’Ultima Cena; celebra il mistero della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia

A cura di Concepita Sica
Pubblicato il 21 Giugno 2025
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Corpus domini

La Solennità del Corpus Domini (Corpo del Signore), che quest’anno cade domenica 22 giugno, celebra il mistero dell’Eucaristia, istituita da Gesù durante l’Ultima Cena. È il momento liturgico che ricorda la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Il celebre storico francese Jules Michelet (1798–1874) la definì “la meravigliosa poesia di Dio racchiusa in un pane”.

Nel 1263, nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena, si verifica un celebre miracolo eucaristico: un sacerdote boemo, Pietro da Praga, in pellegrinaggio verso Roma, viene assalito dal dubbio sulla reale presenza di Gesù nell’Eucaristia. Nel momento in cui spezza l’Ostia consacrata, ne sgorgano alcune gocce di sangue, che bagnano il corporale (oggi custodito nel Duomo di Orvieto), alcuni lini e pietre dell’altare. Sconvolto, il sacerdote raccoglie in fretta tutto e si ritira in sacrestia.

Successivamente decide di riferire l’accaduto al papa, che si trovava a Orvieto. Urbano IV invia a Bolsena il vescovo della città, accompagnato da due grandi teologi: San Bonaventura da Bagnoregio e San Tommaso d’Aquino. L’anno seguente, nel 1264, il pontefice istituisce con la bolla Transiturus la solennità del Corpus Domini per tutta la cristianità, a testimonianza del miracolo e per rafforzare la fede eucaristica. San Tommaso viene incaricato di redigere l’ufficio liturgico per la festa, componendo anche alcuni famosi inni, tra cui il celebre Pange lingua.

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I miracoli eucaristici nel mondo

Numerose testimonianze di miracoli eucaristici sono diffuse nel mondo, documentate in libri e siti specializzati. Questi eventi soprannaturali, per i credenti, sono segni della presenza viva e reale di Cristo.

“Non i sensi ma la fede prova questa verità”, recita un versetto dell’inno Pange lingua. Secondo la dottrina cattolica, durante la consacrazione il pane e il vino si trasformano nel Corpo e nel Sangue di Gesù: è la cosiddetta “transustanziazione”, termine coniato da San Tommaso d’Aquino. Pur mantenendo l’apparenza, la sostanza muta in quella divina.

Lanciano: il primo miracolo documentato

Il più antico miracolo eucaristico si sarebbe verificato a Lanciano nel 750. Un monaco Basiliano, tormentato dal dubbio, durante la messa vide il pane trasformarsi in carne e il vino in sangue. Con commozione mostrò il prodigio ai presenti. Secondo la tradizione, Lanciano sarebbe anche la città natale di Longino, il soldato che trafisse il costato di Cristo.

La scienza davanti al mistero

Una prima indagine scientifica sul miracolo di Lanciano risale al 1574, ma l’analisi più approfondita avviene nel 1970. Studi di laboratorio rivelano che la carne è tessuto miocardico umano, e il sangue è del gruppo AB, lo stesso rilevato sulla Sindone. Incredibilmente, le proteine risultano ancora identiche a quelle del sangue fresco. Tali risultati suscitarono l’interesse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle Nazioni Unite, che inviarono una commissione per ulteriori esami: oltre 500 test confermarono le stesse conclusioni. La scienza, consapevole dei propri limiti, si è fermata davanti al mistero.

Fede e tradizioni popolari

In occasione della solennità, molte città si adornano: lenzuola bianche sui balconi, strade fiancheggiate da felci, disegni floreali a tema eucaristico, altarini allestiti per accogliere il passaggio del Santissimo Sacramento. In alcune località, le celebri infiorate trasformano le strade in tappeti di arte effimera, tra cui spicca quella di Genzano (RM), gemellata con Vallo della Lucania.

Il canto della devozione

“Oh che giorno beato, il ciel ci ha dato. Oh che giorno beato, viva Gesù, viva Gesù!”

Questo è uno dei canti che accompagna la processione, nella quale i bambini, vestiti con l’abito della Prima Comunione, spargono petali di fiori al passaggio del Santissimo.

San Francesco d’Assisi così cantava: “O meravigliosa altezza e degnazione che dà stupore! O umiltà sublime! Il Signore dell’universo si nasconde sotto la piccola figura del pane, per la nostra salvezza.”

Il Corpus Domini è la festa dello stupore, della meraviglia e della gratitudine. Partecipare a quell’unico Pane è comunione con Cristo e con la comunità: nell’Eucaristia si riflette l’unità più profonda.

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TAG:Cilentocorpus domini
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