Oggi ricorre l’anniversario della nascita di una figura poliedrica e significativa del Novecento italiano: Basilio Focaccia. Nato a Ortodonico il 14 dicembre 1889, Focaccia rappresenta l’emblema della determinazione e dell’ingegno, capace di elevarsi dalle umili origini contadine fino ai vertici delle istituzioni accademiche e politiche del Paese.
Dalle origini cilentane alla regia marina
La storia di Focaccia è quella di un riscatto sociale ottenuto attraverso lo studio e il sacrificio. Figlio di Florigi e Orsola D’Agresti, agricoltori di Ortodonico, fu costretto ad abbandonare precocemente gli studi a causa delle difficoltà economiche familiari. Nonostante il lavoro nei campi, la sua sete di conoscenza non si esaurì: proseguì la formazione da autodidatta, coltivando una profonda passione per le materie scientifiche.
La svolta arrivò nel 1908 quando, a 19 anni, entrò nella Regia Marina Militare. Durante il servizio, che lo vide impegnato nella guerra di Libia e nella Prima Guerra Mondiale, riuscì nell’impresa di frequentare il Politecnico di Napoli, conseguendo la laurea in ingegneria.
L’eccellenza accademica
Congedatosi nel 1920, Focaccia intraprese una brillante carriera universitaria. Iniziò come assistente volontario, per poi diventare docente presso la facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa nel 1930. Il suo talento fu presto riconosciuto: solo quattro anni dopo ottenne la nomina a professore ordinario per “chiara fama” alla cattedra di Misure Elettriche dell’Università di Napoli.
La sua carriera culminò a Roma, dove non solo insegnò ma ricoprì il ruolo di direttore dell’Ateneo fino al 1966. La sua attività scientifica fu prolifica, concentrandosi sullo studio teorico e costruttivo delle macchine elettriche, il miglioramento delle prestazioni energetiche, lo sviluppo di strumenti di misurazione avanzati.
Nel 1961, il suo contributo alla scienza fu celebrato con il premio Vallauri per l’elettrotecnica e con la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.
Il senatore e l’uomo di stato
Accanto alla scienza, la politica fu l’altra grande passione della sua vita. Eletto senatore nel 1948 tra le fila della Democrazia Cristiana, mantenne il seggio per quattro legislature consecutive. La sua competenza tecnica lo rese un uomo chiave per i governi dell’epoca.
Ricoprì incarichi di prestigio: Sottosegretario ai Trasporti e alla Marina Mercantile (Governo De Gasperi); Sottosegretario all’Industria e Commercio (Governo Pella); Relatore di bilanci per ministeri chiave come Agricoltura, Lavori Pubblici e Sanità.
Il pioniere del nucleare in Italia
Forse l’aspetto più visionario della sua carriera fu il ruolo giocato nello sviluppo dell’energia nucleare in Italia e in Europa. Nel 1956 assunse la presidenza del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari e fu relatore dei provvedimenti per la ratifica dei Trattati di Roma, fondamentali per la nascita del Mercato Comune Europeo e dell’Euratom. Nel 1960 divenne vicepresidente del Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN).
Il ritorno alle radici
Nonostante i successi romani e internazionali, il legame con la sua terra non si spezzò mai. Basilio Focaccia tornò nel suo amato Cilento per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, spegnendosi a Montecorice il 20 luglio 1968. Oggi, il suo nome vive attraverso l’Istituto Tecnico di Salerno a lui intitolato, simbolo di quella formazione tecnica in cui egli credette fermamente per tutta la vita.
