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Ospedale di Agropoli: «necessaria chiarezza sul futuro»

Quale futuro per l'ospedale di Agropoli una volta finita l'emergenza covid? Ecco la proposta del sindacato Nursind

Ernesto Rocco

31 Agosto 2022

Ospedale di Agropoli

«Nell’ottica dell’unica gestione del DEA Vallo – Agropoli, appare sempre più pressante e pregnante definire le mission che i due ospedali debbano possedere». Così Biagio Tomasco, segretario Nursind.

InfoCilento - Canale 79

Futuro dell’ospedale di Agropoli: le richieste del sindacato

Il sindacalista interviene su un tema oggetto di dibattito ma che necessita di chiarezza. Con la fine dell’emergenza covid, infatti, bisognerà comprendere il futuro dell’ospedale civile di Agropoli.

«Appare evidente che una duplicazione di funzioni tra i due plessi risulti deleteria e di difficile coesistenza e gestione, considerati gli alti costi economici dovuti a personale, dotazioni tecnologiche e strumentali», osserva Tomasco che ha però le idee chiare sul ruolo che dovrà avere il “San Luca”, ovvero di «fulcro dell’assistenza in urgenza ed elezione, sia per il suo inserimento come HUB nella rete trauma. La presenza della chirurgia, della rianimazione, dell’ortopedia, della cardiologia, della chirurgia vascolare e della neurochirurgia soddisfa in pieno quanto previsto dalla Regione Campania in ordine all’attivazione del trauma team, cosa imprescindibile nella diagnosi differenziale in caso di paziente politraumatizzato».

Il ruolo del presidio agropolese

Ecco, quindi, che la discussione deve spostarsi essenzialmente sulla mission dell’ospedale di Agropoli, oggi centro covid.

Per la Nursind la proposta è quella di rendere il presidio sempre più integrato con il San Luca, riempendolo di tutte quelle attività che oggi non esistono a Vallo della Lucania, ovvero centro covid, week surgery e camera iperbarica.

Nessun pronto soccorso o nuovi reparti, ma, così come anche nelle previsioni della Regione, un centro per piccoli interventi con a disposizione anche camera iperbarica a servizio dell’intero Cilento costiero e un reparto covid con rianimazione.

Andrebbero invece rafforzate le sale operatori, oggi utilizzate solo per interventi covid ma in futuro al servizio pure della week surgery. I reparti dovrebbe comunque essere serviti dalla rete laboratoristica e radiologica.

La proposta difficilmente accontenterà i cittadini di Agropoli i quali chiedono a gran voce l’apertura di un pronto soccorso, con tutti i reparti dedicati all’emergenza.

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