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Vallo della Lucania: Parco rischia di essere un limite, chiesta revisione delle zone D

L'amministrazione comunale chiede interventi per un uso razionale dei terreni che ne scongiuri l'abbandono

A cura di Costabile Pio Russomando
Pubblicato il 7 Dicembre 2021
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VALLO DELLA LUCANIA. Aumenta il numero di comuni intenzionati a chiedere la riperimetrazione delle zone D del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’amministrazione comunale di Vallo della Lucania, guidata dal sindaco Antonio Sansone, ha infatti avanzato due osservazioni finalizzate ad impedire “un sano e rispettoso uso del territorio da parte dei legittimi proprietari di terreni che spesso si vedono bloccati ad ogni forma di manutenzione e di miglioramento dei propri fondi.”

Ciò che si richiede, quindi, è la possibilità di consentire “un uso razionale dei propri terreni che ne scongiuri l’abbandono”, ovviamente senza mettere da parte la tutela. Le regole che maggiormente rischiano di determinare dei limiti sono relative ai divieti “di operare su fabbricati esistenti mediante interventi di ristrutturazione edilizia e il vincolo del possesso del requisito di imprenditore agricolo professionale”.

Il Parco Nazionale già ne mesi scorsi aveva previsto una riperimetrazione delle zone D del Parco, chiedendo ai comuni di presentare delle osservazioni. Lo hanno già fatto diversi centri, soprattutto dell’interno. L’ipotesi è quella di adottare una diversa perimetrazione nell’ambito della zona D, creando quattro sottozone corrispondenti a centro storico, zona urbanizzate, attività produttive e zone turistiche.

Tuttavia per l’amministrazione comunale vallese non si supererebbero i limiti che si stanno riscontrando nella realtà: “sembra – fanno sapere da palazzo di città – non sia stata prevista in modo adeguato una zonizzazione D intesa come identificazione ed inclusione di aree urbanizzate e urbanizzabili, ma si sia operata una spasmodica ricerca di individuazione di aree da classificare in zona C, solo perché in ortofoto appaiono ancora verdi, senza il debito approfondimento in relazione alla fattispecie di aree verdi e cioè senza annoverarle nell’ambito di un territorio rurale ed agricolo aperto, dove è possibile il mantenimento di culture agricole o attività silvo-pastorali, o riconoscerne le caratteristiche di aree di verde pertinenziale“.

La nuova zona D proposta per Vallo della Lucania, porta a ritenere che il nuovo perimetro coincida con la “definizione e perimetrazione del territorio urbano del vigente Puc”, di fatto verrebbe esclusa tutta l’area che il piano urbanistico classifica quale territorio di fragia, “costituito sia dal tessuto marginale in formazione, sia dal tessuto agricolo residuale posto a margine dell’abitato”.

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