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Chiusura punti nascita, la Regione: riproporremo richiesta di deroga

Conte: chiusura punti nascita va impedita

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 13 Novembre 2018
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“La Regione Campania ha richiesto al Governo nelle scorse settimane la deroga, prevista per le aree disagiate del territorio, in riferimento ai punti nascita nei presidi ospedalieri. Il Governo ha dato parere favorevole alla deroga per il punto nascita di Ariano Irpino, Vallo della Lucania e Ischia. E’ stato espresso invece parere sfavorevole alla deroga per i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri”. Lo fanno sapere dalla Regione Campania, chiamando in causa il Governo per la decisione di chiudere i punti nascita di Polla e Sapri.

Un provvedimento giunto ieri del tutto inaspettato e che sta creando non poche polemiche. Da palazzo Santa Lucia, però, non sembra vogliano arrendersi: “Nel prendere atto della decisione del Governo la Regione nelle prossime settimane riproporrà la richiesta di ammissione alla deroga per i punti nascita al momento esclusi”, fanno sapere.

Nell’area del Cilento, Vallo di Diano e Alburni resta aperto un solo punto nascita, quello di Vallo della Lucania, che ha ottenuto la deroga per un altro anno. Le comunità locali sono sul piede di guerra.

Sul caso è intervenuto anche Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali: “La disattivazione dei Punti Nascita dell’ospedale Luigi Curto di Polla e dell’Immacolata di Sapri va impedita. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa parlamentare per sensibilizzare sul tema il governo”, ha detto.

“La Regione Campania – continua il parlamentare – ritiri subito il decreto, sospenda l’efficacia del provvedimento già assunto, apra un tavolo di discussione con i territori, anche per ridisegnare la governance sanitaria della provincia di Salerno, che non sia più centrale ma si delinei sulle quattro aree omogenee vaste (Agro nocerino-sarnese, Salerno e aree limitrofe, Valle del Sele, Cilento-Diano-Alburni) ciascuna dotata della sua autonomia. Polla e Sapri hanno diritto alla deroga anche se contano meno di 500 parti l’anno. Si tratta indubbiamente di sedi disagiate. Ci sono oggettive difficoltà di collegamento nell’area del Golfo di Policastro e nel Cilento. Le condizioni della viabilità impediscono spostamenti rapidi, soprattutto nei mesi estivi. Disattivare i Punti Nascita significa togliere alle mamme il diritto di partorire in strutture raggiungibili senza correre pericoli. Non si gioca sulla salute delle persone”.

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