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Un esercito di estetiste abusive nel Vallo di Diano, la “grande bellezza”… in nero

Circa duecento le persone che esercitano abusivamente

A cura di Erminio Cioffi
Pubblicato il 1 Agosto 2018
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SALA CONSILINA. Sono circa duecento, solo a Sala Consilina, arrotondando per difetto le persone che esercitano abusivamente l’attività di estetista, parrucchiera, massaggiatrice e curatrice di unghie, meglio conosciute queste ultime come nail artist. Siamo davanti ad una “grande bellezza” ma in “nero” parafrasando il titolo del celebre film di Paolo Sorrentino premiato con l’Oscar. La denuncia arriva da un gruppo di estetiste che lamentano la concorrenza sleale attuata da chi svolge a casa o a domicilio il loro stesso lavoro ma completamente in nero, senza alcuna autorizzazione e con prezzi estremamente concorrenziali visto che non pagano nemmeno un centesimo di tasse all’erario. “Queste persone – spiega un giovane estetista che svolge regolarmente il suo lavoro – non so se per incoscienza o per menefreghismo addirittura utilizzano i loro profili social per pubblicizzare il loro lavoro con tanto di foto, listino prezzi e possibilità di eseguire tutto presso il domicilio del cliente o a casa loro. Ho fatto delle verifiche su diverse persone e nessuna di queste risulta essere titolare di partita IVA o dipendente di un centro estetico, ma nonostante ciò da anni lavorano tranquillamente in nero senza problemi”.

A rovinare il mercato è in particolar modo sono i prezzi delle prestazioni che sono nella maggior parte dei casi inferiori del 50 per cento rispetto a quelli di chi paga le tasse ed ha uno studio in regola con tutte le autorizzazioni sanitarie previste. E’ il caso ad esempio della ricostruzione delle unghie con il gel che normalmente, fatta con prodotti di qualità, ha costi ha costi che vanno dai 30 ai 40 euro, viene fatta invece da chi lavora in nero a prezzi stracciati che quasi mai vanno oltre i 20 euro e quasi sempre con prodotti economici. Il danno, stando a quanto spiegato da chi svolge regolarmente questo lavoro, non è solo economico per chi subisce la concorrenza sleale ma è anche potenziale per i clienti ed in particolar modo per la loro salute visto che senza l’adeguata attrezzatura per poter sterilizzare gli strumenti da lavoro è molto facile poter contrarre nella migliore delle ipotesi delle infezioni cutanee o ancora peggio come nel caso di una ragazza di Sala Consilina che si è rivolta per una manicure ad una estetista “porta a porta” e si è ritrovata con una infezione che le ha poi provocato un granuloma ad un dito per il quale si è reso necessario un intervento chirurgico per asportarlo. E ad un’altra donna sempre di Sala Consilina è andata ancora peggio perché dopo un trattamento alle unghie ha contratto l’epatite C.

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