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Impianto di produzione di biometano, la Gea ricorre al Tar

A cura di Paola Desiderio
Pubblicato il 1 Ottobre 2017
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La società contesta il diniego del Comune

La Gea srl ha presentato ricorso al Tar chiedendo la sospensiva del provvedimento con il quale il Comune di Capaccio Paestum, nello specifico l’Area Attività Produttive, ha dichiarato “improcedibile” la richiesta di autorizzazione della società relativa alla costruzione di un impianto di produzione di biometano in località Cannito, al confine con il Comune di Giungano. L’autorizzazione per la costruzione dell’impianto di produzione di biometano e ammendanti organici alimentato con sottoprodotti agro-zootecnici e matrici vegetali non alimentari, è stata negata in quanto, secondo l’ufficio preposto al rilascio dell’autorizzazione, la società proponente non dispone dei requisiti per l’acquisizione del titolo abilitativo alla realizzazione dell’impianto. Ma, come prevedibile, la società, che è già proprietaria del terreno su cui verrà realizzato l’impianto, ha deciso di contestare il diniego all’autorizzazione.

La Gea, già nelle scorse settimane, aveva chiesto di organizzare un incontro pubblico con tutte le parti interessate, anche alla presenza di Asl e Arpac, per rassicurare l’amministrazione comunale e la cittadinanza sul fatto che la centrale non causerebbe danni all’ambiente ma, al contrario, sarebbe utile a smaltire tonnellate di deiezioni bufaline che oggi le numerose aziende della Piana del Sele hanno difficoltà ad eliminare, così come il siero caseario, rifiuto inquinante della filiera della mozzarella. La centrale potrebbe trattare oltre 92 mila tonnellate di deiezioni bufaline all’anno, risolvendo alle aziende il problema di dover stoccare e conferire le deiezioni prodotte.

Ma già a fine luglio, quando si era riunita la commissione che doveva valutare il progetto, il sindaco Franco Palumbo aveva ribadito il fermo no dell’amministrazione comunale alla realizzazione di impianti di questo genere sul territorio della Città dei Templi. D’altronde già negli anni scorsi era stata portata avanti una lunga battaglia contro la realizzazione di un impianto a biomasse in località Sorvella-Sabatella. Una vicenda che non si è ancora del tutto conclusa visto che la Biocogein, società che doveva realizzare l’impianto, ha presentato ricorso contro la revoca dell’autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri e chiesto un risarcimento danni al Comune a seguito della perdita del finanziamento che era stato stanziato per la realizzazione dell’impianto. Tuttavia è bene precisare che si tratta di due tipi di impianti diversi.

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